Appello
Trieste è vicina.
A metà marzo si svolgerà la V Conferenza Nazionale prevista dalla legge per valutare l’efficacia della politica e della normativa sulle droghe. L’ultima pseudo-conferenza organizzata a Palermo nel 2005 si rivelò non solo un fallimento – per la quasi totale assenza del mondo delle professioni, delle scienze e delle associazioni- ma uno scacco della partecipazione, del confronto e della valutazione scientifica. Organizzata senza alcun percorso partecipato e con l’evidente intenzione di non discutere bensì di celebrare l’inasprimento penale che si sarebbe concretizzato di lì a poco con l’approvazione di una nuova normativa per decreto-legge (l.49/06), l’assise di Palermo fu poco più di una riunione tra pochi fedeli a porte chiuse.
Il vasto movimento di opposizione alla svolta punitiva decise per protesta di disertare Palermo e il Cartello “Non incarcerate il nostro crescere”, insieme alle Regioni, promosse all’Università La sapienza di Roma una Contro-conferenza, in cui fu presentata una articolata piattaforma di riforma della politica delle droghe, con al primo posto la cancellazione della legge Fini-Giovanardi.
Purtroppo il Governo Prodi deluse le aspettative di cancellazione di quella normativa né fu convocata la V Conferenza nazionale.
Di fronte a questo appuntamento, come operatori, scienziati, cittadini, consumatori e associazioni, siamo preoccupati di assistere a una penosa ripetizione di un’esperienza autocelebrativa. Soprattutto temiamo che si voglia utilizzare il palcoscenico della conferenza per piegare la scienza al servizio della politica: da un lato riducendo la complessità del fenomeno del consumo di droghe ai soli fattori biologici, dando visibilità unicamente alle neuroscienze; dall’altro enfatizzando taluni approcci e studi (utilizzabili a in chiave di dissuasione terroristica) e accuratamente ignorando altri. Ne è un esempio la nuova campagna di prevenzione sulla droga-bruciacervello, in linea col più vetusto ( e contestato anche sul piano dell’efficacia del messaggio) scare-approach.
Vogliamo che la Conferenza sia una occasione per la partecipazione, il confronto fra operatori e utenti dei servizi, la valutazione scientifica a tutto campo, la verifica seria delle politiche pubbliche.
Queste sono per noi le questioni che riteniamo fondamentali per rendere la Conferenza un appuntamento degno di questo nome:
1. Scrivere l’agenda – scientifica, sociale e delle politiche pubbliche – della Conferenza attivando una partecipazione reale, plurale, dotata di parola, fornendo a questa partecipazione luoghi e percorsi. E’ necessario operare subito poiché a tutt’oggi non risulta alcuna iniziativa per l’attivazione di un processo partecipativo reale, come avvenuto per altre conferenze in passato, in particolare quelle di Napoli e Genova.
2. Avvviare una seria valutazione delle politiche pubbliche, mettendo come primo punto all’ordine del giorno la valutazione della legge 49/2006 e in particolari i suoi effetti sulla carcerazione.
3. Promuovere un ampio dibattito sulla rete dei servizi, che da tempo denuncia una crisi e perfino un collasso: con un occhio particolare alla riduzione del danno, ridimensionata anche dalle politiche locali di sicurezza e tolleranza zero.
4. Prevedere un confronto su tutte le esperienze internazionali di nuovi servizi e interventi che risultino oggetto di studi di valutazione con esito favorevole, senza pregiudiziali ideologiche.
5. Rispettare la multidimensionalità del fenomeno, il pluralismo degli approcci scientifici, la vivacità del dibattito scientifico stesso, garantendo – attraverso una propedeutica sollecitazione e partecipazione attiva – presa di parola da parte dei tanti sguardi che indagano, studiano, sperimentano.
6. Dare ascolto ai consumatori di sostanze come cittadini a pieno titolo titolari di diritti e voce sulle proprie vite, nel rispetto delle scelte di vita e delle diverse culture, assicurando loro presenza, rappresentanza e parola con pari dignità.
7. Dare un adeguato spazio alle regioni e alle città, per valorizzare le particolarità locali e l’approccio pragmatico degli interventi sul territorio.
In ogni caso ci impegniamo ad organizzare, dentro e fuori la Conferenza, momenti pubblici aperti per una discussione libera, sia scientifica che politica, a partire dalla valutazione delle politiche internazionali che saranno oggetto di verifica al meeting Onu di Vienna del marzo 2009.
Primi firmatari
Stefano Anastasia, Maurizio Baruffi, Hassan Bassi, Bea Bassini, Stefano Bertoletti, Giorgio Bignami, Gianluca Borghi, Stefano Carboni, Vanna Cerrato, Claudio Cippitelli, Tiziana Codenotti, Maurizio Coletti, Franco Corleone, Paolo Crocchiolo, Antonio D’Alessandro, Carlo De Angelis, Felice Di Lernia, Barbara Diolaiti, Leonardo Fiorentini, Don Andrea Gallo, Patrizio Gonnella, Marina Impallomeni, Franco Marcomini, Alessandro Margara, Henri Margaron, Patrizia Meringolo, Alessandro Metz, Mariella Orsi, Valentino Patussi, Edoardo Polidori, Susanna Ronconi, Fabio Scaltritti, Maria Pia Scarciglia, Sergio Segio, Maria Stagnitta, Stefano Vecchio, Andrea Vendramin, Grazia Zuffa.
Fin qui l’appello che ho sottoscritto. Ecco, dal blog di Fuoriluogo le indicazioni per l’azione, anche on line:
Rompiamo il silenzio sulla prossima conferenza governativa sulle tossicodipendenze di Trieste, perché non si ripeta la farsa del precedente appuntamento di Palermo.
Sottoscrivete l’appello e partecipate all’incontro per discutere le opportune iniziative: vi aspettiamo a Firenze, sabato 17 gennaio dalle 10,30 alle 16 nella sede ARCI, piazza dei Ciompi 11.
Trieste è vicina, l’azione on line:
- leggi l’appello e aderisci on line.
- aderisci e incatenati con il tuo blog: copia questo post (comprese queste istruzioni e la lista dei blog che hanno aderito), inseriscilo nel tuo blog linkandolo e mettendo nei tag “trieste è vicina” e segnalaci l’adesione con un commento al post. Troverai qui sotto la lista aggiornata dei blog che si sono incatenati.
Sinora hanno aderito alla catena: il blog di Fuoriluogo.it, Il Blog di Franco Corleone, fioreblog, Verdi di Ferrara, Il blog di Maurizio Baruffi.