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Alice, la guardia e l’asino bianco

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Racconti delle detenute di Sollicciano

Venerdì 7 marzo, ore 17,30
Museo di antropologia, Palazzo Nonfinito – via del Proconsolo 12

Saranno presenti:
Guido Chelazzi, Presidente del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze
Oreste Cacurri, Direttore della Casa Circondariale di Sollicciano
Franco Corleone, Garante dei detenuti della Regione Toscana
Monica Sarsini, curatrice del libro e insegnate di scrittura del carcere
Jacopo Forconi, Presidente dell’Arci, Comitato Territoriale di Firenze
Alcune detenute, autrici del libro

Omaggio muiscale di Massimo Altomare

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comunicati stampa Le carceri

Settembre a Sollicciano

Franco Corleone, Coordinatore dei Garanti territoriali e Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze  ha dichiarato:

Il primo giorno di settembre nel carcere di Sollicciano sono accaduti due fatti gravi: una evasione di un detenuto in art. 21 e un tentato suicidio di una detenuta.

Certamente per la mia coscienza è nettamente più grave il gesto messo in atto da S. Z., una donna di 46 anni con una pena definitiva al 2013, per reati contro la proprietà e che ora è ricoverata all’ospedale di Torregalli in coma farmacologico.

Si allunga la lista delle tragedie in carcere e troppo poco si fa per cambiare la vita quotidiana di uomini, donne e bambini reclusi.

L’episodio di evasione non può costituire un alibi per ridurre la concessione di misure alternative: certo è paradossale che si applichi in maniera estremamente ridotta la legge sulla detenzione domiciliare per le pene fino ai 12 mesi e non si conceda in maniera ampia l’affidamento terapeutico per i tossicodipendenti, che continuano a riempire le carceri italiane, e invece si conceda un beneficio cospicuo a un detenuto con una pena lunga.

 

 

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Le carceri Rassegna Stampa

Lunedì consiglio comunale aperto a Sollicciano

Il presidente Giani: “Occasione di ascolto per dare risposte”. In primo piano i temi del sovraffollamento, delle residenze per le persone in semi libertà e per le detenute con figli minori.
Consiglio comunale aperto a Sollicciano. L’assemblea cittadina lunedì prossimo salterà il consueto appuntamento nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio per riunirsi nel carcere di Firenze dalle 15 alle 18. “Sarà un momento molto significativo – ha detto il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani – un’occasione per ascoltare i diretti interessati. Lunedì l’ascolto sarà la cosa più opportuna da fare, più importante della presentazione delle singole posizioni politiche”.
Alla seduta parteciperanno oltre ai consiglieri e agli assessori Stefania Saccardi e Rosa Maria Di Giorgi, i detenuti, gli agenti di custodia, il garante dei diritti dei detenuti nominato dal Comune Franco Corleone, il direttore del carcere Oreste Cacurri, il sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo. “Discuteremo – ha spiegato il presidente del consiglio comunale Giani – dei molti problemi già sollevati dal Garante e in particolare della sede per le residenze delle persone in semi libertà, degli alloggi per le detenute madri con i figli minori, del sovraffollamento”.

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Sollicciano: finanziamenti straordinari ma quota mille è vicina!

Il Consiglio Comunale straordinario del 14 marzo ha prodotto alcuni risultati positivi. Infatti ho avuto conferma ieri dal Sottosegretario Giacomo Caliendo, dell’approvazione da parte della Cassa Ammende di tre progetti per Sollicciano che interessano l’allargamento dei passeggi dell’ora d’aria, la ristrutturazione dei servizi igienici alla sezione femminile e l’attivazione di una seconda cucina al maschile. A questi fondi straordinari vanno aggiunti i centomila euro già annunciati e che potranno servire per la manutenzione dell’istituto e per attivare la tessera telefonica per i detenuti. Occorre costituire immediatamente un tavolo di confronto tra Amministrazione Penitenziaria, Regione, Comune e Provincia per precisare i progetti e garantirne la rapidità di esecuzione.

E’ un risultato eccezionale che premia l’impegno del Consiglio Comunale di Firenze,  del Presidente Giani e della Giunta Comunale, testimoniato dal lavoro degli Assessori Saccardi e Di Giorgi e dall’iniziativa dei Consiglieri Di Puccio, Cruccolini e Sguanci, che nei mesi scorsi organizzarono l’incontro con il Sottosegretario Caliendo, presentando le richieste che oggi sono state accolte.

Purtroppo assieme a questa buona notizia vi è la conferma della tendenza all’esplosione del carcere di Firenze, infatti le presenze sono arrivate a 988 più 6 bambini.

Quota mille si avvicina e temo che nell’uovo di Pasqua si troverà un bel digiuno.

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I tagli dell’Ataf colpiscono Sollicciano!

Ho avuto conferma che il piano di ristrutturazione delle linee degli autobus riguarda anche la linea 27, che raggiungeva il carcere di Sollicciano. La soppressione della fermata per il carcere è assolutamente inaccettabile in quanto colpisce le famiglie dei detenuti che si recano in Istituto per i colloqui e che in molti casi vengono da altre città o addirittura da regioni lontane e che non possono permettersi mezzi più costosi. Il taglio colpisce anche gli operatori che lavorano in carcere, soprattutto la Polizia Penitenziaria.
Il mondo di Sollicciano comprende mille detenuti e un numero equivalente tra personale e volontari.
Mi auguro che la Provincia di Firenze e il Comune di Scandicci intervengano per ripensare una scelta che danneggia persone già svantaggiate e soprattutto che dà un segnale di abbandono e trascuratezza verso il carcere.

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Le carceri Rassegna Stampa

Piccola posta

Dunque le agenzie hanno battuto ieri la notizia su un altro detenuto, un trentacinquenne di origine maghrebina, che si è ammazzato, col gas della bomboletta, a Sollicciano – sono 63, nelle nostre carceri, dall’inizio dell’anno – dopo che tre giorni prima si era suicidato un agente della polizia penitenziaria dello stesso carcere fiorentino. Pochi giorni prima un altro giovane detenuto si era impiccato ed era stato salvato dai compagni rientrati dall’aria, e ricoverato in extremis. Per la condizione di Sollicciano era in corso da settimane, e continuerà fino a Natale, uno sciopero della fame a staffetta di volontari, amministratori locali, e del garante dei diritti dei detenuti. L’ultima puntata del programma di Radio radicale, Radio carcere, ha ospitato il lungo dettagliato e impressionante racconto di un detenuto appena uscito da Sollicciano, dove le celle di 12 metri quadri tengono tre persone, e quelle di 18 metri quadri ne tengono sei su tre brande a castello doppie: non c’è spazio per stare in piedi. In questi cubicoli stanno reclusi ventidue ore su ventiquattro. Si trema di freddo, si fa una doccia calda se si è i primi della fila, poi finisce. Chi vuole suicidarsi si misura col problema di trovare un angolo e un momento in cui gli occhi degli altri, detenuti o agenti, non gli stiano addosso: come decidere di impiccarsi in un autobus nell’ora di punta. Parliamo di Sollicciano, ma è la condizione delle galere italiane, che schiacciano in questo modo 70 mila persone, ecoballe umane da smaltire. In questa situazione, come ha denunciato ieri Franco Corleone, e come sanno tutti coloro che frequentano, da qualunque lato, il carcere, e che non hanno venduto l’anima, l’annuncio della “liberazione” di migliaia di persone per effetto della leggina che manda, non liberi, ma alla detenzione domiciliare, i detenuti che hanno meno di un anno da scontare, è destinato a suscitare allarmi insensati e pretestuosi e, in quelle celle, speranze illusorie e micidiali. Ieri, per esempio, i giornali annunciavano unanimi che a Sollicciano starebbero per uscire 360 detenuti: la cifra prevista dal ministero va invece dai 50 ai 70 detenuti. Ma di questa indecente campagna di ignoranza o di manipolazione forcaiola, che riproduce i nefasti della campagna sull’indulto, riparleremo. Intanto aggiorniamo il conto dei suicidi e delle altre tabelline. Presenti a Sollicciano ieri, 1005. Capienza regolamentare: 476. Bambini presenti ieri a Sollicciano: 5 (cinque). P.S. Il detenuto suicida di ieri era condannato in primo grado per spaccio, avrebbe dovuto uscire nel 2011. Rileggete: nel 2011. Lui ha provveduto da sé a svuotare il carcere.

Dalla Piccola Posta di Adriano Sofri sul Foglio del 17 dicembre 2010

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I miei articoli Le carceri

Un nuovo suicidio a Sollicciano: la strage continua

La notte scorsa a Sollicciano, un cittadino magrebino di 35 anni condannato in primo grado per spaccio e che aveva il fine pena nel 2011, si è suicidato aspirando il gas di una bomboletta nel gabinetto della cella.

Il sovraffollamento ha provocato un’altra vittima innocente. Era mezzanotte, nella cella erano in sei persone e secondo quanto dichiarato dalla Direzione, il soccorso dei compagni, della Polizia Penitenziaria e dei medici è stato immediato ma non c’è stato niente da fare.

Questa morte è una risposta eloquente a chi ha dipinto il carcere come un luogo da cui si esce facilmente per legge. Magari per la cosiddetta “svuota carceri.”

Verificheremo le cause della morte attraverso i risultati dell’autopsia, ma certo questo ulteriore dramma obbliga a ripensare le condizioni di vita in un carcere illegale.

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L’estate è passata ma il disastro pare inarrestabile!

L’estate è passata ma il disastro pare inarrestabile!
Presenze a Sollicciano: 1018 più 4 bambini

Conferenza stampa del Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze
Giovedì 7 ottobre ore 12,00
Palazzo Canacci – Piazza della Parte Guelfa, 3 – piano secondo

Due mesi fa, fu lanciato l’allarme per la situazione fuori controllo a Sollicciano. A settembre veniva ribadito il dramma del carcere aggravato anche dalla chiusura della scuola a Sollicciano e all’istituto Meucci. Nulla è accaduto.
Che fare?
Le proposte per una radicale riforma del carcere in Italia sono sul tappeto da tempo: la proposta di un nuovo Ordinamento Penitenziario (predisposto da Alessandro Margara) giace in Parlamento dal 2006, la legge per l’istituzione del Garante dei detenuti è dimenticata, la proposta sull’affettività in carcere non viene presa in considerazione da anni, il nuovo Regolamento del 2000 ha festeggiato il decennale nel senso che gli è stata fatta davvero la festa. Sono solo alcuni degli esempi della inerzia colpevole del Governo e del Parlamento su un tema cruciale per la civiltà giuridica, ma che viene considerato trascurabile.
Per quanto riguarda il Dap assistiamo all’inerzia e alla mancanza di un progetto anche minimo di gestione non inerte.
E’ inevitabile ripetere richieste già avanzate inutilmente a diversi destinatari:

All’Amministrazione Penitenziaria per il carcere di Sollicciano chiediamo:
1) il rispetto dell’Ordinanza Sindacale n. 7267 del 23.08.10;
2) la predisposizione di una seconda cucina;
3) l’utilizzo del Giardino degli Incontri cinque giorni la settimana compreso il sabato;
4) la predisposizione di un piano di manutenzione straordinario dell’istituto con l’impegno di un numero significativo di detenuti in art. 21.

Alla Magistratura di Sorveglianza chiediamo un impegno straordinario per la concessione di misure alternative alla detenzione e comunque esprimiamo vivo apprezzamento per l’accoglimento dei reclami presentati dai detenuti sulle condizioni di vita del carcere.

All’Amministrazione Comunale chiediamo l’attivazione di una “casa per il reinserimento” dei semiliberi, per i detenuti in regime di art. 21 e per quelli in permesso premio.

All’Amministrazione Regionale chiediamo il completamento del “piano materassi”, la realizzazione del progetto pilota per l’uscita dal carcere di almeno 100 tossicodipendenti, la nomina del Garante regionale per i detenuti e l’attivazione delle procedure per la chiusura dell’O.p.g di Montelupo, anche in considerazione dei risultati della Commissione d’inchiesta presieduta dal Senatore Marino.

Per tutte queste ragioni e soprattutto per rispetto all’impegno annunciato un anno fa, essendo stata superata la quota 1000, non posso che iniziare un digiuno per il raggiungimento di alcuni obiettivi minimi:

– un livello di presenze a Sollicciano sotto quota mille;
– la garanzia dell’esame da parte del Senato del disegno di legge sulle “Disposizioni relative all’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno;”
– la costituzione da parte della Regione di un “Tavolo” per la riforma del carcere e per la valutazione della sanità in carcere;
– il ripristino della presenza integrale della scuola in carcere.

La settimana scorsa tutte le Associazioni di volontariato hanno manifestato davanti al Parlamento per chiedere interventi incisivi normativi e concreti.
La mobilitazione continua e presto saranno definite le priorità dell’impegno.
Per quanto riguarda i Garanti la proposta di una modifica della legge sulle droghe rimane essenziale.
Dalla Toscana può partire un impegno che coinvolga detenuti, volontari, personale del carcere (direttore, educatori, polizia penitenziaria) e le istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione).

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I ‘tagli alla scuola’ aboliscono cinque classi a Sollicciano

Per Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti di Firenze, ”il taglio è l’ultimo sfregio. La situazione può risolversi con poco: gli insegnanti sono pagati dalle scuole e non sono neppure precari”

Firenze, 14 settembre 2010 – Anche i detenuti di Sollicciano sono al centro dei problemi causati dai ‘tagli alla scuola’. Infatti, rispetto allo scorso anno, non sono state riattivate 5 classi secondarie di secondo grado: l’unica è una quinta. Il taglio riguarda un centinaio di detenuti che non potranno più accedere alle classi. La situazione è stata illustrata in una conferenza stampa nel penitenziario, alla presenza del direttore di Sollicciano, Oreste Cacurri.

Lo scorso anno tra i corsi della scuola primaria (a Sollicciano e all’istituto ‘Gozzini’), l’istruzione secondaria di primo grado (due classi nel 2009, di cui una tagliata nel 2010) e le superiori sono stati coinvolti 560 detenuti e due persone, un uomo e una donna (la prima a Sollicciano), si sono anche diplomate. ”Il Governo taglia 3 miliardi in tre anni – ha detto Rosa De Pasquale, parlamentare del Pd -, ma lascia il coltello in mano a chi amministra l’istruzione in modo periferico”. Per Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti di Firenze, ”il taglio è l’ultimo sfregio. La situazione può risolversi con poco: gli insegnanti sono pagati dalle scuole e non sono neppure precari”.

Il direttore Cacurri dichiara di essere ”preoccupato dei tagli alle classi dell’istituto penitenziario” e della situazione, che influisce anche sulla sicurezza. Venerdì ci sarà un incontro con l’Ufficio scolastico regionale. ”La Provincia – ha detto
l’assessore provinciale Giovanni Di Fede – è disponibile ad accogliere richieste per materiali e strumenti per la scuola”.

Sollicciano è sovraffollato, più di 1.000 i detenuti
”Ieri i detenuti erano 1013, oggi siamo sulla stessa cifra. Da tempo ormai superiamo le mille unità, con problemi molto seri anche per quanto attiene la carenza di personale”. Questa la dichiarazione del direttore del carcere a margine dell’incontro sul taglio delle classi scolastiche all’interno dell’istituto. La capienza regolamentare del penitenziario è di 476 detenuti.

”Il personale qui fa sforzi sovrumani – ha aggiunto Cacurri -. Il sovraffollamento è certamente una questione di carattere nazionale e va risolto: non dipende da questo o da quell’altro Governo, ormai dura da tempo, da anni”. Franco Corleone in merito alla possibilità di intraprendere uno sciopero della fame per denunciare il sovraffollamento, ha spiegato: ”Sto valutando cosa fare perché la situazione è fuori controllo, è drammatica. Il mio appello è di far uscire al più presto un numero significativo di tossicodipendenti e pensare anche a misure alternative, magari per quelle persone che sono all’ultimo mese di detenzione. La situazione è esplosiva – ha concluso – e occorrono interventi straordinari: tutti pensano che non sia grave perché non ci sono state ancora proteste”.
Da la Nazione.

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A Sollicciano 5 classi meno

Fra proteste e tagli la scuola comincia nel caos. Se questo e’ vero per tutti gli istituti e’ ancor piu’ vero per le carcere ed in particolare a Sollicciano. ‘Si penalizzano i carcerati per cui la scuola non e’ solo uno strumento di istruzione, ma anche una maniera per reinserirsi nella societa’ – denuncia Giovanni Di Fede, assessore all’istruzione della Provincia di Firenze -, basti pensare che a Sollicciano ci sara’ solo una quinta superiore a causa dei tagli’. Il grido di allarme di Di Fede e’ stato sostenuto, nel corso di una conferenza stampa, anche da Franco Corleone, garante per i detenuti del Comune di Firenze e dallo stesso direttore del penitenziario Oreste Cacurri. ‘Rispetto allo scorso anno, non sono state riattivate 5 classi secondarie di secondo grado ha detto Cacurri – l’unica e’ una quinta. Il taglio riguarda un centinaio di detenuti’. Lo scorso anno tra i corsi della scuola primaria (a Sollicciano e all’istituto ‘Gozzini’), l’istruzione secondaria di primo grado (due classi nel 2009, di cui una tagliata nel 2010) e le superiori sono stati coinvolti 560 detenuti, con anche due diplomati, un uomo e una donna (la prima a Sollicciano). Per Franco Corleone ”il taglio e’ l’ultimo sfregio. La situazione puo’ risolversi con poco: gli insegnanti sono pagati dalle scuole e non sono neppure precari”. Il direttore Cacurri si e’ poi detto ”preoccupato dei tagli alle classi dell’istituto penitenziario” e della situazione, che influisce anche sulla sicurezza. Venerdi’ ci sara’ un incontro con l’Ufficio scolastico regionale. ”La Provincia – ha detto l’assessore provinciale Giovanni Di Fede – e’ disponibile ad accogliere richieste per materiali e strumenti per la scuola.
(da ToscanaTV)