Le carceri verso il collasso

‘Tra qualche mese assisteremo allo scoppio delle carceri. E’ una previsione facile, il numero di detenuti e’ ormai superiore a 56 mila unita’, con una media di ingresso di mille ogni mese. A breve saremo quindi oltre il numero presente prima dell’indulto che era 62 mila e al momento in cui si arrivera’ a queste cifre il livello di invivibilita’ sara’ terribile e quindi anche la gestione delle carceri non facile’. Lo ha detto il garante dei detenuti di Firenze Franco Corleone a margine della presentazione di 4 progetti dedicati ai detenuti in Palazzo Vecchio. Secondo Corleone ‘la mancanza di una politica di riforma ha innescato una bomba a orologeria. Quando scoppiera’ non lo so ma e’ una responsabilita’ grande quella di non aver approfittato dell’occasione irripetibile dell’indulto per fare una riforma del codice penale, delle leggi criminogene che riempiono le carceri come quella sulle droghe, sulla recidiva e sull’immigrazione’. Corleone ha poi spiegato che ‘qualcuno ha giocato a criminalizzare l’indulto invece di approfittarne per riammodernare le carceri e per una riforma legislativa perche’ le carceri non si riempissero piu”.

War on Drugs

Dal Blog della Drug Policy alliance, via fioreblog.

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Quando il piccione diviene spacciatore

Dal Notiziario Aduc, via fiore blog, segnalo questa curiosa notizia:

Bosnia. Arrestato il piccione spacciatore

La polizia bosniaca ha arrestato un ‘piccione spacciatore’ che trasportava droga nel carcere di massima sicurezza della citta’ di Zenica, vicino Sarajevo. “Le guardie sospettavano che l’animale fosse coinvolto in un traffico di stupefacenti: avevanoo notato quattro prigionieri in evidente stato confusionale dopo l’arrivo del piccione nella loro cella” ha dichiarato Josip Pojavnik, funzionario della prigione di Zenica. I quattro detenuti, risultati positivi a un test sull’assunzione di eroina, dovranno ora subire dei procedimenti disciplinari. Pojavnik ha spiegato che la droga era nascosta in una piccola bustina attaccata alla zampa del piccione-corriere che uno dei detenuti teneva come animale da compagnia.
“Sospettiamo che il piccione trasportasse la droga dalla citta’ di Tuzla” a 70 chilometri dal carcere di Zenica. L’uccello e’ ora sotto la custodia della polizia che indaga per scoprire chi lo riforniva. “Del piccione non sappiamo che farne, per adesso rimarra’ dietro le sbarre” della sua gabbia. Dopo la scoperta del piccione spacciatore la direzione del carcere sta pensando di interrompere un proggetto rieducativo per i detenuti basato proprio sull’allevamento di piccioni. Tuttavia Pojavnik sostiene che il piccione in questione non faceva parte di quel progetto. Quest’anno un’altro caso di piccione-pusher era stato scoperto in un carecere brasiliano, ma in quel caso i piccioni oltre alla droga traspotavano anche telefoni cellulari.
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AAA. Cercasi segnalati alle Prefetture per una ricerca sulle sanzioni amministrative

Dal blog di Fuoriluogo ecco una segnalazione riguardante una ricerca sulle sanzioni amministrative del DPR 309/90.

Rilanciamo volentieri questo messaggio, conoscendo la serietà dei ricercatori e concordando con l’ipotesi di ricerca: si tratta di un progetto sollecitato dall’allora comitato scientifico del Ministro Paolo Ferrero al fine di approfondire (finalmente…) quali siano esiti e risultati delle sanzioni amministrative dalla viva esperienza dei soggetti protagonisti.

“Cercasi persone segnalate in Prefettura per possesso di sostanze illegali per uso personale disponibili a partecipare ad una ricerca sull’applicazione dell’art. 75 del DPR 309/90 mediante un’intervista faccia a faccia nelle seguenti città: Torino, Brescia, Venezia, Rimini, Pesaro, Roma, Napoli, Bari, Catania.

Per maggiori informazioni, contattare Roberta Molinar (molinar@eclectica.it)”

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Carcere di Cassino. il Garante dei detenuti Marroni: troppo difficile accedere a servizi Sert

Rilancio questa notizie ripresa dal Notiziario Aduc, via Fuoriluogo.

Garante detenuti: troppo difficile accedere a servizi Sert
Possibilita’, per il personale del Sert, di accedere in carcere una sola volta a settimana per la terapia farmacologia, spazi per i colloqui psicologici e sociali ad di fuori del circuito carcerario, locali inadeguati utilizzati per l’attivita’ medico-infermieristica e di erogazione dei farmaci. Sono questi i problemi che il Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni ha segnalato ad Irma Civitareale, direttrice del carcere di Cassino, provincia di Frosinone, chiedendone l’immediata soluzione.

Ad evidenziare le problematiche, la direzione generale della Asl di Frosinone, cui il Garante si era rivolto, nelle scorse settimane, per segnalare le difficolta’ incontrate dai detenuti tossicodipendenti del carcere di Cassino per accedere ai servizi erogati dal Sert.

“In particolare i detenuti “lamentavano lunghe liste di attesa per sostenere i colloqui preliminari, disponibilita’ ridotte di personale sanitario a fronte di carichi di lavoro in aumento, difficolta’ legate alla turnazione delle equipes e al monte ore mensile ridotto a fronte di una popolazione detenuta tossicodipendente pari quasi ad un terzo dei presenti nel carcere, circa 170 unita’”.

Nella sua lettera di risposta al Garante, il direttore generale della Asl di Frosinone Giancarlo Zotti scrive che ‘il lavoro dell’equipe Sert non e’ mai stato di facile attuazione nel carcere di Cassino, in considerazioni dei vincoli e delle difficolta’ poste negli anni dalla direzione dell’istituto. “I detenuti e il personale del trattamento del carcere di Cassino hanno segnalato al mio ufficio queste difficolta’ nell’accedere ai servizi del Sert. Si tratta di un problema da risolvere velocemente non solo perche’ siamo in un momento delicato, legato al passaggio delle competenze sanitarie in carcere dal ministero della Giustizia alle Asl, ma soprattutto perche’ i reclusi hanno diritto all’assistenza sanitaria come tutti i cittadini. Il fatto che ci si trovi in carcere non vuol dire aver perso la titolarita’ di diritti fondamentali, come quello alla salute”.

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AAA antiproibizionista facoltoso cercasi

Fuoriluogo dà appuntamento ai lettori per domenica 28 settembre. Chiediamo suggerimenti concreti per raccogliere i fondi necessari a rilanciare il giornale e rafforzarlo come punto di riferimento di una rete sociale più ampia. Nella pausa di agosto lavoreremo a un progetto editoriale che garantisca la vita del giornale.
Restate con noi commentando sul blog di fuoriluogo.it e seguendo lo speciale.

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Le droghe Rassegna Stampa

Intervista a Franco Corleone sulla politica internazionale dell’Onu per la lotta contro la droga

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Le droghe Rassegna Stampa

Droghe e Diritti Umani: ecco la conferenza stampa

Da RadioRadicale.

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Agenda Le droghe

Droghe e diritti umani. Conferenza stampa al Senato il 25 giugno

Droghe e diritti umani
Verso la revisione delle strategie Onu sulla droga: la sfida di Vienna 2009. In occasione della giornata mondiale sulla droga conferenza stampa al Senato il 25 giugno. Da Fuoriluogo.it.

Droghe e diritti umani
Verso la revisione delle strategie Onu sulla droga: la sfida di Vienna 2009

in occasione della giornata mondiale sulla droga

Sala stampa del Senato
Roma, Corso Rinascimento
Mercoledì 25 giugno 2008, ore 11.30-12.30

Mercoledì 25 giugno si terrà presso la sala stampa del Senato (ore 11.30-12.30) un incontro sul tema Droghe e diritti umani. Verso la revisione delle strategie Onu sulla droga: la sfida di Vienna 2009.

Promuove l’incontro l’associazione Forum Droghe in collaborazione con i senatori radicali del gruppo Pd e con: Antigone; Arci; Cnca Lazio; Cgil nazionale, Dipartimento Welfare e diritti; Comunità San Benedetto al Porto di Genova; Gruppo Abele; Itaca Europa; Lia; Parsec.

Nel corso dell’incontro le associazioni promotrici presenteranno una piattaforma di riforma delle politiche internazionale sulle droghe che abbiano come fulcro il superamento delle violazioni dei diritti umani, ad iniziare dalla abolizione della pena di morte per reati di droga.

Quest’anno la giornata internazionale di contrasto alla droga cade infatti mentre è in corso il processo di valutazione del piano decennale antidroga delle Nazioni Unite, approvato nel 1998 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla droga a New York. Nel 2009, a Vienna, verrà lanciato il nuovo piano dell’Onu.

Interverranno:
Vittorio Agnoletto, parlamentare europeo RC-Sinistra Europea, Stefano Anastasia, Forum Droghe; Rita Bernardini, Segretaria Radicali Italiani; Giuseppe Bortone, Cgil nazionale, Franco Corleone, Segretario Forum Droghe; Toni Dall’Olio, Gruppo Abele; Carlo De Angelis, Presidente Cnca Lazio; Patrizio Gonnella, Presidente Antigone; senatore Marco Perduca, Lia; Edo Polidori, Itaca Europa; senatrice Donatella Poretti, radicali-Pd; Fabio Scaltritti, Comunità S. Benedetto al Porto di Genova; Marco Solimano, Arci nazionale; Ingo Stockel, Parsec.

La piattaforma programmatica

La giornata internazionale del 2008 cade mentre è in corso il processo di valutazione del piano decennale antidroga delle Nazioni Unite, lanciato nel 1998 all’Assemblea Generale Onu sulla droga di New York. Il processo di valutazione è iniziato nel marzo 2008 nella sede Onu di Vienna e lì si concluderà nello stesso mese del 2009, alla presenza dei ministri e capi di governo di tutto il mondo.

E’ ormai chiaro che l’obiettivo, stabilito a New York, di “eliminare o almeno significativamente ridurre entro dieci anni” la produzione delle principali sostanze illegali, non è stato raggiunto e il mercato illegale delle droghe non ha subito contrazioni; emergono invece i danni di un approccio internazionale fortemente centrato sulla repressione delle coltivazioni, del traffico e del consumo anche a scapito di diritti umani fondamentali.

Come organizzazioni impegnate nella riforma della politica della droga e nella difesa dei diritti, poniamo al centro della ricorrenza internazionale del 2008 il tema dei diritti umani quale fulcro di nuove strategie sulla droga più razionali e umane.

Le attuali politiche antidroga violano i diritti umani con:

– La pena di morte per reati di droga. Nonostante diminuisca il numero degli stati che applicano la pena capitale, si è esteso il numero dei paesi che la applicano per reati di droga. Più di 30 paesi hanno la pena di morte per reati di droga, compreso il possesso.Negli anni recenti ci sono state esecuzioni per droga in Cina, Egitto, Indonesia, Iran, Kuwait, Malesia, Arabia Saudita, Singapore, Tailandia e Vietnam.

– L’eradicazione forzata delle coltivazioni illegali con l’impoverimento e l’abbandono dei terreni e delle case da parte di migliaia di contadini. Il piano antidroga lanciato a New York dieci anni fa, nello sforzo di “eliminare” le coltivazioni ha promosso strategie centrate sull’eradicazione forzata, costate miliardi di dollari, a scapito di programmi di sviluppo alternativo. E’ stato pagato un prezzo umano e sociale altissimo a fronte di risultati infimi: lo stesso rapporto ufficiale del direttore dello Unodc, Antonio Costa, presentato nel marzo 2008, riconosce che “la coltivazione di oppio e coca è rimasta largamente immutata nei dieci anni passati”.

– La criminalizzazione degli usi tradizionali di alcune sostanze nelle culture indigene. La persecuzione della secolare tradizione della masticazione della foglia di coca in Sud America costituisce una discriminazione delle minoranze e viola il loro diritto a preservare la loro identità culturale.

– La inadeguata difesa della salute dei consumatori. Se in molti paesi mancano o sono fortemente carenti programmi di scambio siringhe, altrettanto si può dire per la prevenzione delle overdose, mentre è spesso negato ai consumatori di droghe l’accesso alle cure per l’infezione da HIV. Più in generale, la stigmatizzazione e la criminalizzazione dei consumatori costituiscono un ostacolo a programmi efficaci di tutela della salute.

Tra gli obiettivi prioritari che il governo italiano dovrebbe sostenere al prossimo meeting Onu indichiamo:

– stabilire che la pena di morte per reati di droga è contraria alla Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici.

– stabilire che la repressione dei reati di droga avvenga nel rispetto delle regole dello stato di diritto e della proporzionalità delle pene.

– porre fine all’eradicazione forzata e aumentare l’assistenza allo sviluppo. Promuovere programmi alternativi quali l’utilizzo della produzione di oppio afghana  a scopo medico.

– rimuovere la foglia di coca dalla Tabella I della Convenzione internazionale sulle droghe narcotiche del 1961

– riequilibrare l’attenzione e le risorse finanziarie dalla legge penale alla tutela della salute. Questo obiettivo vale per tutti gli stati membri, compresa l’Europa e l’Italia. (Nel 2006, in Italia, i costi socio-sanitari sono stati di 1 miliardo e 743 milioni di euro, mentre la repressione penale ha assorbito quasi il doppio delle risorse, 2 miliardi e 798 milioni di euro)