Comunicato Stampa
Le chiacchere stanno a zero. Subito un decreto legge per cambiare la legge sulla droga, e subito l’amnistia per i fatti di lieve entità.
I detenuti in quasi tutte le carceri italiane hanno preso la parola in modo civile e non violento per denunciare le insopportabili condizioni di vita e la situazione di illegalità nelle carceri.
Dignità e decenza della politica obbligano a una risposta.
E’ da irresponsabili confidare sul senso di responsabilità infinito sulla protesta pacifica illimitata.
La ministra Severino evoca il ricorso a misure alternative in un modo assolutamente rituale e senza prospettive concrete e incisive.
Il Coordinamento dei Garanti ha denunciato da tempo che la responsabilità del sovraffollamento è determinata dalla legge Giovanardi sulle droghe che provoca ingressi e presenze in carcere di consumatori, piccoli spacciatori e tossicodipendenti nella misura di oltre il 50% dei detenuti.
Per questo i Garanti chiedono un provvedimento immediato per cambiare le norme più repressive e quelle che impediscono gli affidamenti terapeutici ai tossicodipendenti sulla base della proposta Cavallaro alla Camera e Ferrante della Seta al Senato e contestualmente un’amnistia per i fatti relativi al V comma dell’art. 73 sulla detenzione di sostanze stupefacenti del D.P.R. 309/90.
Il Governo deve sentire la responsabilità di rispondere a questa richiesta tenendo conto che nel 2006 fu approvata la svolta proibizionista con un decreto legge senza urgenza mentre oggi le condizioni di necessità sono assolutamente drammatiche.
Franco Corleone
Coordinatore nazionale dei Garanti dei detenuti