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Le droghe Rassegna Stampa

Cannabis, più sequestri ma meno denunciati

Calano le operazioni, calano le denunce, ma sono in aumento le persone che vengono “pizzicate” a coltivare piante di cannabis. A Udine nel 2011 le operazioni anti-droga sono state 89, con un calo rispetto al 2011 del 14%. Le persone segnalate all’autorità giudiziaria sono state 150, con una diminuzione rispetto all’anno precedente di quasi il 43%. In aumento, invece, i sequestri di piante: 748 in tutta la regione. E’ stato presentato ieri il “Terzo libro bianco sulla legge Fini-Giovanardi”, a cura dell’associazione “Fuoriluogo”, per dimostrare, come spiegato dai relatori, che la normativa introdotta 6 anni fa «è stata un fallimento». «In questi anni in tutta Italia – ha detto il garante dei detenuti del carcere di Firenze, Franco Corleone – le persone in carcere per motivi legati alla droga sono raddoppiate. Il 40% dei detenuti sono piccoli spacciatori e consumatori che hanno violato il comma 5 dell’articolo 73, per intenderci per reati di lieve entità. Ma, secondo la legge, la droga è droga e non esiste più la distinzione tra pesanti e leggere». La proposta di Corleone è quella di misure alternative al carcere per i reati meno gravi. «Anche nella casa circondariale di Tolmezzo – ha aggiunto l’avvocato Rino Battocletti – accade lo stesso. Su 280 detenuti, 147 hanno violato l’articolo 73 (traffico illecito) e 33 l’articolo 74 (Associazione finalizzata al traffico), ovvero 180 persone con reati legati alla droga. La dimensione del fenomeno è ampia». Secondo uno studio riportato da Maurizio Battistutta, volontario dell’associazione Icaro, presente in via Spalato, chi esce dal carcere torna a delinquere. «Chi sconta tutta la pena dietro le sbarre – ha detto – nel 70% dei casi è recidivo, per chi lo fa con misure alternative, la soglia si abbassa al 20%». Anche a Udine è in atto una mobilitazione per chiedere l’amnistia dei detenuti per reati minori legati alla droga. Ilaria Gianfagna per Il Messaggero Veneto.

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