Ordinanza antidroga: “Provvedimento sgangherato, getta il ridicolo sulla città”
Duro attacco di Franco Corleone, segretario del Forum droghe, contro la misura voluta dal sindaco, bollata come “propaganda”. Hassan Bassi: “Dopo Bonsu è il caso di affidare ai vigili un tema delicato come questo?”
di RAFFAELE CASTAGNO
Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001, promotore di diverse leggi per il miglioramento della condizioni dei detenuti negli istituti di pena non fa sconti alla discussa ordinanza emanata dal sindaco Pietro Vignali per contrastare lo spaccio (LEGGI). Il segretario del Forum droghe, alla conferenza stampa indetta dai Verdi, parte subito all’attacco: “E’ tempo di fare qualcosa, perché l’ignoranza si è diffusa in questa città. I cittadini dovrebbero sentirsi offesi da un’ordinanza fatta per fare propaganda. Fare immaginare che si risolvano problemi complessi con frasi fatte è pericoloso”.
Corleone è entrato nel merito del provvedimento, che definisce “sgangherato, anche in rapporto al decreto Maroni”. A suo giudizio la misure volute dal ministro dell’Interno prevedono che il sindaco possa intervenire e contrastare situazioni di degrado urbano che possono favorire fenomeni criminali. Secondo Corleone non è in alcun modo sanzionabile il consumo. Anche il prefetto, nella conferenza stampa di venerdì 17, dove è stato illustrato il provvedimento, aveva parlato di rimodulare l’ordinanza in questo senso (LEGGI ).
Sanzioni che per altro sono già previste dalla legge n.309 (la Giovanardi) “la più severa d’Europa” dice Corleone, che già contempla reati penali e ammende per chi spaccia, con pene da 6 a 20 anni di reclusione per i casi più gravi, e da 1 a 6 nelle circostanze più lievi. La legge però non prevede multe per chi consuma, bensì sanzioni amministrative, quali il ritiro della patente, del passaporto, e nel caso di soggetti recidivi, obbligo di firma in caserma.
I dubbi investono anche l’effettiva applicabilità della norma, nonché il ruolo della municipale. Hassan Bassi, del Forum droghe, si chiede “se dopo il caso Bonsu sia il caso di affidare ai vigili un tema così delicato”, mentre Corleone fa notare che gli agenti potranno fare ben poco. “Se si ha a che fare con uno spacciatore con un chilo di eroina, bisogna avvertire la polizia. Per un ragazzo che fuma uno spinello i vigili possono intervenire, ma devono segnalare al prefetto, che potrà procedere alla sanzione dopo i controlli tossicologici sulla sostanza. Se si metterà in atto questa demenziale ordinanza – continua – la municipale per fare multe dovrà comunque dotarsi di attrezzature adeguate, per appurare di che sostanza si tratti”. Ma c’è anche un altro problema, visto che già esiste una legge nazionale: “Le doppie sanzioni non sono possibili. Il provvedimento contrasta con la legge in vigore che non prevede multe per chi consuma. Non si capisce che cosa dovrebbe fare la municipale. Immaginate se i giovani si mettono a spacciare tè verde od origano per scherzo”.
Corleone riconosce la pericolosità delle sostanze stupefacenti: “Non sono innocue, ma una politica di repressione danneggia più dell’uso delle stesse”. L’ex sottosegretario ripete spesso un termine: serietà. “Qui – afferma – siamo alla farsa, alla pseudo città etica, che poi parlare di Parma come città etica fa ridere. Si spacciano per verità cose che non sono tali, figlie di uno scientismo di quart’ordine”. La questione dell’abuso di droga va affrontato con seminari di studi e lavoro, da attivarsi a livello regionale a cominciare dal problema delle carceri, sovraffollate proprio da reati legati al piccolo spaccio. Bisogna puntare sulla riduzione del rischio. Suggerimenti accolti dalla consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo, che si impegnerà in Regione per mantenere alta l’attenzione sul tema. “L’ordinanza – conclude Corleone – contrariamente a quanto enuncia, divide la città, perché stigmatizzando i giovani la spacca. Un provvedimento che getta il ridicolo sulla figura del sindaco e su Parma”.
(Da Repubblica.it Parma.)