Dal blog di fuoriluogo.it segnalo lo speciale sui costi fiscali del proibizionismo:
Recenti contributi teorici sostengono la superiorità degli strumenti fiscali nel contenere il consumo di droghe rispetto all’applicazione di una normativa proibizionista. In Italia il consumo di tabacchi ed alcolici è appunto scoraggiato tramite l’imposizione di una elevata tassazione. Questo lavoro di Marco Rossi dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” stima quale sarebbe stata l’implicazione fiscale per l’erario nazionale se nel periodo 2000-05 il mercato delle droghe fosse stato regolato come quello dei tabacchi. Le stime dello studio suggeriscono un beneficio fiscale annuale di quasi 10 miliardi euro (quasi 60 in totale). In particolare, l’erario risparmierebbe circa 2 miliardi all’anno di spese per l’applicazione della normativa proibizionista (polizia, magistratura, carceri), ed incasserebbe circa 8 miliardi all’anno dalle imposte sulle vendite (5,5 dalla sola cannabis).
- Il costo fiscale del proibizionismo: una simulazione contabile la ricerca di Marco Rossi scaricabile in formato pdf.
- Tassare è meglio che proibire, i conti degli economisti. Leggi l’articolo di presentazione di Marco Rossi per la rubrica settimanale di fuoriluogo sul Manifesto.
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