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Il Carcere alla Biennale di Venezia

Carcere Spazio Urbano
Il confine tra Città e Periferia penitenziaria
Padiglione Italia – 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia | 4 Novembre 2012

giornata di studio a cura di:
u-boot architettura paesaggio ricerca
in collaborazione con: 22Publishing, OnOff Picture
con il patrocinio di:
IN/ARCH
Comune di Cagliari
Conservatoria delle Coste della Regione Sardegna

moderano gli incontri
Luca Zevi Architetto e Urbanista, curatore del Padiglione Italia – 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia
Francesca Tatarella architetto e paesaggista, Direttore Editoriale 22Publishing

Il gruppo di progettazione e ricerca u-boot partecipa al programma di incontri del Padiglione Italia curato dall’Arch. Luca Zevi, con l’organizzazione di una giornata studio dal titolo Carcere Spazio Urbano: il confine tra Città e Periferia penitenziaria, in collaborazione con la casa editrice 22Publishing e l’agenzia fotografica OnOff Picture.
Il tema proposto si confronta utilmente con i temi della Quarta stagione del Padiglione Italia, promosso dalla Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee (PaBAAC), in occasione della 13. Mostra Internazionale di Architettura, Biennale Venezia 2012.
Titolo generale della Biennale di Architettura di quest’anno è Common Ground, concetto con il quale il curatore David Chipperfield intende “riaffermare che la cultura architettonica sia costituita non solo da singoli talenti, ma da un ricco patrimonio di idee differenti in una storia comune”, affermazione che palesa la necessità di ripensare la figura dell’architetto nel suo ruolo di interprete di istanze
appartenenti alla comunità più vasta: l’attuale “apparente mancanza di intesa tra la professione e la società” deve essere quindi colmata da un rinnovato dialogo che riguardi anche la progettazione e l’organizzazione degli spazi condivisi.
Tra questi spazi condivisi riteniamo debbano essere considerati nuovamente quelli destinati alla reclusione, tra cui le architetture penitenziarie che, di fatto, delle nostre città e dei nostri territori fanno parte.
Il Padiglione Italia alla 13. Mostra Internazionale di Architettura diventa quindi la sede adeguata per portare fuori dai confini degli ‘addetti ai lavori’ il tema delle Carceri e affrontarlo di nuovo dal punto di vista urbano e territoriale, sottoporlo all’attenzione del vasto pubblico e, allo stesso tempo, tentare di innescare un rinnovato interesse da parte di quel mondo che della progettazione degli spazi, e quindi della loro qualità, deve di fatto occuparsi.
Il titolo della giornata nasce dall’omonimo progetto di ricerca sul tema del rapporto tra Carcere e Città che ha preso avvio a Cagliari nell’Aprile del 2012 sotto forma di workshop e che ha avuto come oggetto di indagine e riflessione la realtà carceraria della Casa Circondariale di Buoncammino e il suo rapporto con il territorio, anche in vista della previsione di trasferimento dei detenuti nel nuovo
Carcere di Uta.
Il progetto, nella sua evoluzione, vede il susseguirsi di diversi eventi puntuali, nell’ambito dei quali, di volta in volta, l’attenzione viene focalizzata su casi specifici al fine di avviare una riflessione pratica e approfondita sul tema.
L’approccio adottato è, necessariamente, multidisciplinare, e coinvolge architetti, fotografi, educatori, amministratori, associazioni, giuristi, studenti.
La giornata sarà strutturata sotto forma di convegno aperto al pubblico e vedrà confrontarsi architetti e urbanisti con alcuni esponenti di diverse realtà penitenziarie italiane, insieme ad amministratori del territorio, rappresentanti del mondo giuridico e associazioni che si occupano in maniera virtuosa di tutte le tematiche che riguardano la vita carceraria.
Base di discussione saranno alcuni progetti pilota avviati e/o realizzati in Italia, e tra questi verrà presentato appunto il caso studio di Buoncammino.

Programma
Mattina
h10:30 Saluti e apertura lavori
h10:45 CARCERE SPAZIO URBANO Il confine tra città e periferia penitenziaria
Introduce la giornata la presentazione del progetto Carcere spazio urbano: il confine tra Città e Periferia penitenziaria, nato nell’ambito dell’omonimo workshop realizzato a Cagliari nell’aprile del 2012 e che ha visto come caso studio la Casa Circondariale di Buoncammino.
Verso un nuovo approccio al tema e una nuova pianificazione architettonica e urbanistica: un manifesto e una piattaforma comune per una ricerca operativa e interdisciplinare sulla realtà carceraria in Italia.
intervengono:
Maria Pina Usai, Margherita Fenati, Daniele Iodice [u-boot architettura paesaggio ricerca]
h11:30 IL CORPO E LO SPAZIO DELLA PENA Architettura, urbanistica e politiche penitenziarie
Come nasce l’indagine affrontata nell’omonimo libro pubblicato nel 2011: approccio interdisciplinare rispetto agli aspetti architettonici e urbanistici, obbiettivi del confronto e risultati attesi.
dialogo tra Franco Corleone Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze
Luca Zevi Architetto e Urbanista, curatore del Padiglione Italia – 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia
Cesare Burdese Architetto
h12:30 IL RAPPORTO TRA CARCERE E SPAZIO URBANO
Il carcere: luogo della ‘punizione’ o luogo per la rieducazione sociale? E’ pensabile concepire politiche e strategie di reinserimento nella società mantenendo impermeabile il confine tra carcere e contesto territoriale?
L’esperienza del Giardino degli incontri a Sollicciano (Firenze) e l’esempio del Vivaio di Cascina Bollate come spazi di scambio tra carcere e città
intervengono
Corrado Marcetti e Andrea Aleardi Fondazione Michelucci, Firenze
Susanna Magistretti e Marianna Merisi Vivaio Cascina Bollate – Casa di Reclusione Bollate (Mi)
h13:30 Pausa pranzo

Pomeriggio
h14:30 Riapertura lavori
h14:30 IL CARCERE VISTO DALLA CITTÁ
Dalla consapevolezza dei cittadini sulle condizioni di vita all’interno delle Carceri italiane alla presa di coscienza sul possibile ruolo attivo delle Amministrazioni Locali: l’inchiesta – documentario “Se tu vivessi in una cella” [20’] dell’Associazione Progré di Bologna, il Laboratorio di Partecipazione Politica di Cagliari e l’esperienza del primo consiglio comunale all’interno del Carcere San Vittore del Comune di Milano.
intervengono
Associazione Progrè Bologna
Alvise Sbraccia Osservatorio Nazionale di Antigone sulle condizioni di detenzione
Lamberto Bertolè Presidente della Sottocommissione Carceri e Consigliere Comunale del Comune di Milano
Matteo Lecis Cocco-Ortu Ingegnere, Consigliere Comunale del Comune di Cagliari
h15:30 CARCERE, SPAZIO DELL’ABITARE: IL RAPPORTO TRA AMBIENTE E COMPORTAMENTO
La lettura sociale del documentario “Loro Dentro” realizzato all’interno della Casa Circondariale Marassi di Genova dal laboratorio di sociologia visuale dell’Università di Genova in collaborazione con i detenuti.
Quali spazi per la pena secondo la costituzione? La ricerca in ambito architettonico e urbanistico in Italia sulla tipologia carceraria.
Ripensare la forma penitenziaria: nuovi modelli di struttura, di vita e d’inserimento sociale o contenitori di corpi più o meno temporanei? E’ sufficiente moltiplicare i contenitori per garantire un miglioramento delle condizioni dei detenuti?
intervengono
Cristina Oddone Laboratorio di sociologia visuale dell’Università di Genova
Cesare Burdese Architetto
Angelo Sinesio Prefetto della Repubblica, Commissario delegato per il Piano Carceri
Leonardo Scarcella Architetto, Ministero della Giustizia
h16:30 Conclusioni:
CONFRONTO APERTO SUL TEMA CARCERE E CITTÁ
E’ necessario costruire nuove carceri?
Partendo dall’analisi della qualità della vita all’interno degli Istituti penitenziari e dal concetto di Carcere come luogo per la rieducazione e il reinserimento all’interno del tessuto sociale, è opportuno incrementare il rapporto biunivoco tra Carcere e Città? E’ corretto allontanare le Carceri dal tessuto abitato? Cosa fare delle Carceri esistenti definite obsolete? Carceri in città: quali detenuti e quali pene?

L’accesso alle manifestazioni organizzate dal Padiglione Italia avviene acquistando il biglietto della mostra.

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In Primo Piano Le carceri

Digiuno ad oltranza

Oggi e domani digiuna Franco Corleone;
Giovedì 25 ottobre digiunerà Renzo Magosso (giornalista);
Venerdì 26 ottobre digiunerà Stefano Di Puccio (consigliere comunale);
Sabato 27 ottobre digiunerà Cecco Bellosi (comunità Il Gabbiano);
Domenica 28 ottobre digiunerà Beppe Battaglia (associazione Liberarsi);
Lunedì 29 ottobre digiunerà Marco Perduca (senatore).

Mercoledì 24 ottobre ore 13,30 nel carcere di Sollicciano si terrà la Commissione detenuti, per fare il punto della situazione.

Si segnala sul Il Manifesto di oggi in prima pagina, l’articolo di Franco Corleone, “Carcere e democrazia” – Io in sciopero della fame contro la violenza del potere.

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I miei articoli In Primo Piano Le carceri

Carcere e democrazia

Il dramma del carcere è destinato ad aggravarsi non solo perché il numero dei detenuti ha ripreso a crescere dopo una flessione degli ultimi mesi, ma perché è la vivida rappresentazione di una crisi della democrazia. Quando il Presidente della Repubblica dal Quirinale dirama una Dichiarazione in cui esprime “una dura analisi critica e l’espressione di una forte tensione istituzionale e morale per una realtà che non fa onore al nostro paese, ma anzi ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee” e non succede nulla, siamo in piena crisi istituzionale. Quando il Presidente Napolitano auspica che “proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento” e la risposta è il silenzio, siamo alla certificazione dell’ignavia e dell’impotenza.
Questo è accaduto il 27 settembre. Che fare? Temo che il disinteresse per le parole della più alta autorità dello Stato accentui la disperazione delle donne e degli uomini ammassati nelle prigioni. Corpi a cui viene tolta la dignità, vengono annullati i diritti fondamentali e per i quali il principio della Costituzione secondo cui la pena deve tendere al reinserimento sociale si rivela una beffarda irrisione. La tracotanza di chi ha la responsabilità di questo stato di cose sembra affidarsi alla sicurezza che in carcere si continuerà a subire in silenzio, a morire, a suicidarsi, e che non ci saranno rivolte violente e che il sangue che scorrerà sarà solo quello delle vittime senza voce.
Hanno rinchiuso nelle gabbie migliaia e migliaia di soggetti deboli, poveri, stranieri, tossicodipendenti, emarginati, border line, trasformando il carcere in una discarica sociale e malignamente si accaniscono secondo la massima vigliacca: forti con i deboli, deboli con i forti.
I garanti dei diritti dei detenuti pochi giorni fa in tante città hanno presentato una piattaforma delle “cose da fare subito” riprendendo una felice espressione di Ernesto Rossi del 1949; io non mi rassegno al fatto che tante buone volontà vengano bistrattate. Immagino perciò un digiuno ad oltranza, fino all’ultimo giorno della legislatura. Una catena nonviolenta e di massa, una mobilitazione collettiva per un obiettivo puntuale: un decreto legge contro gli effetti delle leggi emergenziali e classiste.
Io facevo parte della delegazione dei firmatari della lettera aperta scritta dal prof. Pugiotto in cui si chiedeva al Presidente della Repubblica di inviare un messaggio alle Camere per una assunzione di responsabilità sulla questione del carcere e in quella occasione feci presente che il sovraffollamento non era un accidente ma aveva una causa nelle leggi criminogene e in particolare nella legge sulle droghe. Per rispondere alla “prepotente urgenza” il governo aveva una sola strada, quella del decreto legge per cancellare le norme più nefaste della legge Giovanardi che causano l’ingresso in carcere di oltre ventimila consumatori (e piccoli spacciatori) di sostanze stupefacenti e di ventiquattromila tossicodipendenti, vittime della legge Cirielli sulla recidiva.
Nel 2006 con un colpo di mano istituzionale e contro la prescrizione costituzionale del carattere di necessità e urgenza, la riforma proibizionista e punitiva della legge sulla droga fu inserita nel decreto legge delle Olimpiadi invernali. Oggi di fronte allo spaventoso sovraffollamento delle carceri (metà dei detenuti per fatti relativi a quella legge) vi sono tutte le ragioni politiche e costituzionali per un decreto che incida sui fatti di lieve entità relativi alla detenzione di sostanze stupefacenti e modifichi gli articoli che impediscono la concessione di misure alternative ai tossicodipendenti.
Il governo tecnico non può sottrarsi al dovere di intervento e soprattutto non può buttare sabbia negli occhi promettendo misure ininfluenti come la messa alla prova. Siamo noi che mettiamo alla prova il coraggio del governo. Il digiuno a staffetta darà parola al vasto mondo del carcere, dai detenuti ai parenti, dagli avvocati ai volontari e agli operatori penitenziari, e potrà assumere anche la funzione di mettere la questione della giustizia, vista anche dal punto di vista delle conseguenze finali, tra le priorità dell’agenda della politica. Checché ne pensi la ministra Severino, l’approvazione di un nuovo Codice penale che superi il Codice Rocco, costituisce la base di uno stato di diritto repubblicano e di un diritto penale laico.
Franco Corleone

Da il Manifesto, 23 ottobre 2012

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Agenda comunicati stampa In Primo Piano Le carceri

Altro che amnistia! Digiuno a oltranza

Conferenza stampa
del Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze

Giovedì 18 ottobre ore 11,30
Palazzo Canacci – Piazza della Parte Guelfa, 3 – piano secondo

Altro che amnistia! Digiuno a oltranza

• Il Governo a parole parla di misure alternative ma con la spending review cancella la direzione dell’esecuzione penale esterna presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e elimina le direzioni di molti istituti.

• Il Governo non rifinanzia la Legge Smuraglia per il lavoro dei detenuti e rinnova invece il contratto con la Telecom fino al 2018 per i braccialetti elettronici per il controllo delle detenzioni domiciliari. Lo scandalo è che in dieci anni si sono sperperati 110 milioni di euro per soli 15 braccialetti d’oro secondo la denuncia della Corte dei Conti.

• Il Governo non risponde alla richiesta di Decreto legge per le modifiche essenziali alla Legge Giovanardi sulle droghe, per non fare entrare in carcere i responsabili di fatti di lieve entità e di fare uscire per percorsi terapeutici i tossicodipendenti.

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Agenda

La Tortura Nelle Carceri Italiane

Associazione Liberarsi

Con il patrocinio del CESVOT

Regione Toscana – Gruppo consiliare Federazione della sinistra-Verdi
In collaborazione con
L’altro Diritto Onlus – Centro Sociale Evangelico Onlus – Fondazione Giovanni Michelucci – Associazione Volontariato Penitenziario onlus – FICS Federazione Internazionale Città Sociale

Organizza l’Incontro
La Tortura Nelle Carceri Italiane
Quarta edizione dedicata a Bruno Borghi
25 OTTOBRE 2012
REGIONE TOSCANA—SALA DEGLI AFFRESCHI – VIA CAVOUR 4 —FIRENZE

PROGRAMMA
Moderatori
don Andrea Bigalli e Franco Corleone
Ore 9:30
Accoglienza e iscrizione partecipanti
Ore 10:00
Presentazione e Introduzione ai Lavori Monica Sgherri (Gruppo consiliare Federazione della Sinistra — Verdi)
Beppe Battaglia (Ass. Liberarsi)
Andrea Bigalli (Referente Libera Toscana)
Ore 10:30
La riforma tradita
Alessandro Margara (Garante dei diritti delle persone private della libertà personale – Regione Toscana)
Ore 11:00
Caratteri e criticità della libertà in Europa Mauro Palma (Vicepresidente del Consiglio Europeo per la cooperazione nell’esecuzione penale)
Ore 11:30
Che fare per contrastare la tortura nelle carceri?
Interventi di
Luigi Pagano (Vicepresidente Dipartimento Amministrazione Penitenziaria)
Franco Maisto (Presidente Tribunale Sorveglianza – Bologna)
Giuseppe Mosconi (Docente Sociologia del Diritto – Università Padova)
Salvatore Esposito (Presidente Conferenza Regionale Volontariato Giustizia – Campania)
Emilio Santoro (Presidente Associazione L’Altro Diritto – Firenze)
Michele Passione (Camera Penale – Firenze)
Margherita Michelini (Direttrice Casa Circondariale “Mario Gozzini” – Firenze)
Franco Corleone (Garante dei diritti delle persone private della libertà personale – Comune di Firenze)
*Piero Sansonetti (Direttore del settimanale “Altri”)
Ore 13.30 Pausa Pranzo
Ore 14:30 Le tante facce della tortura
Liberarsi dall’ergastolo
Nicola Valentino (Coop. Sensibili alle Foglie)
Il sovraffollamento e l’invivibilità
Patrizio Gonnella (Presidente Associazione Antigone)
L’affettività negata
Antonietta Fiorillo (Presidente Tribunale di Sorveglianza Firenze)
41 bis: il carcere di cui non si parla
Giuliano Capecchi (Associazione Liberarsi)
La memoria di Pianosa venti anni fa
Testimonianze di
Rosario Indelicato e Benedetto Labita
La violenza nell’internamento psichiatrico
Dario Stefano Dell’Aquila (ricercatore e autore del libro”Se non t’importa il colore degli occhi” inchiesta sugli OPG)
Ore 16:40
Dibattito
Ore 18:00
Chiusura dei lavori

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I miei articoli

Carcere, decreto legge subito

Il Presidente Napolitano ha di recente rivolto l’ennesimo invito al Governo e al Parlamento per approvare misure strutturali e cancellare la vergogna di una condizione carceraria che vanifica l’articolo 27 della Costituzione (oltre a umiliare l’Italia in Europa).
La settimana scorsa, i Garanti dei diritti dei detenuti hanno tenuto contestualmente quindici conferenze stampa indicando misure concrete da prendere subito. Silenzio, assoluto e impenetrabile, da parte del governo. Non si sa se attendere rassegnati l’Apocalisse oppure ribellarsi e insistere per senso di responsabilità fino alle estreme conseguenze.
Il sovraffollamento non è una calamità naturale né un mostro invincibile: basta decidere di affrontare le cause strutturali, “facendo le riforme”, come si usa dire.
E’ urgente un decreto legge per cancellare le norme più vergognose e “affolla-carcere” della legge sulle droghe, alla radice della crescita incontrollata dei detenuti. Solo l’anno scorso sono entrate in prigione in violazione della normativa antidroga 28.000 persone (fra consumatori e piccoli spacciatori), mentre sono 15.000 i tossicodipendenti ristretti su un totale di quasi 67.000: la metà dei detenuti ammassati e stipati nelle patrie galere hanno a che fare con la legge proibizionista e punitiva del 2006. Legge che, in spregio alle norme costituzionali sulle ragioni di necessità e urgenza dei decreti, fu inserita abusivamente nel decreto legge sulle Olimpiadi. Il Presidente Napolitano ha invocato misure di “prepotente urgenza”: queste parole, se non vengono archiviate come esercizio di retorica, obbligano il Governo (e precipuamente la ministra della Giustizia Severino) a emanare un decreto legge per evitare l’arresto agli accusati di fatti di lieve entità e per far uscire i tossicodipendenti e inviarli a programmi alternativi (oggi per lo più preclusi da vincoli assurdi e dall’applicazione della legge Cirielli sulla recidiva).
Un provvedimento giusto, fondato e indispensabile. Non è dignitoso baloccarsi con l’annuncio di misure parziali e ininfluenti, come la messa alla prova e generiche depenalizzazioni, senza aggredire il macigno della normativa antidroga.
Se un decreto legge per modificare le norme più discutibili della legge antidroga è la priorità, altre cose buone si possono fare, dall’introduzione del reato di tortura, alla legge per l’affettività in carcere. La riforma del carcere non si realizza con la costruzione di nuove galere ma con l’applicazione del Regolamento del 2000, per garantire condizioni di vita dignitose che favoriscano il reinserimento sociale dei detenuti.
E’ paradossale che il governo non trovi i fondi per la legge Smuraglia sul lavoro in carcere mentre rifinanzia il contratto con la Telecom fino al 2018 per i fantomatici braccialetti elettronici, quando la Corte dei Conti ha denunciato lo spreco di 110 milioni di euro in dieci anni per l’utilizzo di soli15 apparecchi di controllo per la detenzione domiciliare (sic!).
Infine, l’agenda della politica in vista delle elezioni. La riforma della giustizia, da terreno di scontro, può divenire il fondamento del patto sociale, con l’approvazione (finalmente!) del nuovo codice penale.
Non è immaginabile una stagione di ricostruzione del Paese se non si mette al centro l’affermazione del diritto, dei diritti umani e del garantismo.

Franco Corleone, per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 17 ottobre 2012

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Agenda comunicati stampa

Conferenza Stampa del 10 ottobre

Conferenza stampa
del Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze e
del Garante della Toscana

Mercoledì 10 ottobre ore 11,00
Palazzo Canacci – Piazza della Parte Guelfa, 3 – piano terzo, Sala Gare

A fianco del Presidente Napolitano per una risposta immediata della Ministra Severino
Subito un decreto legge per eliminare il sovraffollamento in carcere

Mercoledi 10 ottobre alle ore 11,00 in Palazzo Canacci, Piazzetta della Parte Guelfa n. 3, Sandro Margara e Franco Corleone terranno una conferenza stampa, nell’ambito dell’iniziativa nazionale del Coordinamento dei Garanti di mobilitazione per chiedere interventi urgenti al Governo, al Parlamento e all’Amministrazione Penitenziaria per interrompere lo stato di illegalità delle carceri.

Sarà illustrata la piattaforma delle richieste che corrispondono alla sollecitazione del Presidente della Repubblica Napolitano che ha ribadito in più occasioni la prepotente urgenza di intervenire.

Finora il Governo e il Parlamento non hanno dato risposte adeguate. In Toscana la mobilitazione avrà come momento conclusivo il Convegno Internazione sul carcere che si terrà il 6 dicembre a Firenze, nell’Auditorium di Sant’Apollonia.

Confidiamo che la presenza del nuovo Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria dr. Carmelo Cantone consenta di risolvere i problemi degli Istituti toscani a cominciare da quelli di Firenze, Sollicciano e Gozzini.

Sono stati invitati l’avvocato Michele Passione dell’Osservatorio Carceri delle Camere Penali, i consiglieri comunali Eros Cruccolini, Stefano Di Puccio e Maurizio Sguanci, i consiglieri provinciali Andrea Calò e Massimo Lensi, il consigliere regionale Enzo Brogi, le Associazioni di volontariato delle quali hanno dato la propria disponibilità Carla Cappelli di AVP, Beppe Battaglia di Liberarsi, Daniele Bertusi della Coop. CAT, Giancarlo Parissi del Ciao.

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In Primo Piano Le carceri

I Garanti si mobilitano per il carcere

Il Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, ha indetto una iniziativa collettiva per denunciare la situazione del carcere. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha richiesto insistentemente provvedimenti per affrontare la situazione del carcere, definita di prepotente urgenza. Queste parole così autorevoli sono cadute in un sostanziale silenzio. I Garanti italiani il 10 ottobre, presenteranno in molte città italiane una piattaforma di richieste precise e puntuali al Parlamento, al Governo e all’Amministrazione Penitenziaria (modifica della legge sulle droghe e della legge Cirielli, approvazione della legge per l’introduzione del reato di tortura, approvazione della legge per l’istituzione del Garante nazionale, approvazione di un piano per l’applicazione integrale del Regolamento del 2000, in modo da garantire condizioni di vita accettabili dentro il carcere).

Questa piattaforma costituirà la base di una mobilitazione di un mese, con l’organizzazione di eventi e confronti per raggiungere gli obiettivi fissati.

Il giorno 10 la conferenza stampa si terrà nelle seguenti città:

Firenze – Franco Corleone e Alessandro Margara

Massa Carrara – Umberto Moisè

Livorno – Marco Solimano

Pisa – Andrea Callaioli

Bari – Piero Rossi

Verona – Margherita Forestan

Napoli – Adriana Tocco

Sondrio – Francesco Racchetti

Rovigo – Livio Ferrari

Reggio Calabria – Giuseppe Tuccio

Sarà invece lanciato, sempre il giorno 10 ottobre, un comunicato stampa dal Garante del Comune di Pistoia, dal Garante del Comune di Brescia, dal Garante del Comune di Vicenza e congiuntamente dai Garanti del Comune di Nuoro e del Comune di Sassari.

Oggi a Milano il Consiglio Comunale si riunirà nel carcere di San Vittore per approvare l’istituzione della figura del Garante. E’ un importante momento per rafforzare la presenza sul territorio delle figure che difendono i diritti, la Costituzione  e le leggi.

Franco Corleone
Coordinatore nazionale dei Garanti dei detenuti