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Carcere, carcerieri e carcerati

Associazione Città dell’uomo – Brescia

Carcere, carcerieri e carcerati
“Contro l’ergastolo”
Il significato della pena nel magistero di Aldo Moro

Sabato 26 giugno ore 9,30
Palazzo S. Paolo, via Tosio 1 Brescia

La questione penitenziaria è balzata prepotente all’attenzione della pubblica opinione a seguito di alcuni fatti drammatici come il moltiplicarsi dei suicidi delle persone ristrette, le vicende incresciose di morti violente di detenuti come quella del giovane Cucchi e l’aggravarsi quotidiano dell’incivile condizione di sovraffollamento nelle carceri.
Tutto ciò in nome di una “gestione politica” della questione criminale all’insegna di una visione esclusivamente punitiva della pena perché vittima dell’ossessione securitaria.
La risposta morotea, nelle lezioni di diritto penale, ispirata ad un principio di personalismo etico suggerisce invece che è “dovere da parte dello Stato di garantire una modalità di esecuzione della pena che non aggiunga sofferenza a quella, già così acerba, della perdita della libertà… Ancora, poiché il bene della libertà è così prezioso, la sua confisca deve essere accuratamente misurata sulla proporzione del male inferto da questa stessa libertà sanzionata. Dunque rifiuto della legittimità della pena di morte,
ma anche della pena dell’ergastolo che contraddice da un lato al criterio di proporzione e dall’altro a quel compito di rieducazione e di emenda che la pena deve considerare come il suo fine più alto, umanamente e socialmente”.
Mino Martinazzoli
in Stefano Anastasia e Franco Corleone “Contro l’ergastolo”, Ediesse, 2009.

Introduce:
Pierangelo Milesi Presidente Associazione Città dell’Uomo.
Relatori:
Mino Martinazzoli
già Ministro di Grazia e Giustizia
Franco Corleone
Garante diritti detenuti di Firenze
Carlo Alberto Romano
Prof. Criminologia Università di Brescia, Presidente Ass. Carcere e Territorio
Mario Fappani
Garante diritti detenuti di Brescia

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(L)A VITA IN CARCERE; PENA PERPETUA E COSTITUZIONE

Camera Penale di Firenze
SCUOLA PER LA FORMAZIONE DEGLI AVVOCATI PENALISTI

(L) A VITA IN CARCERE; PENA PERPETUA E COSTITUZIONE
Incontro-dibattito sul carcere in occasione della presentazione del volume
Contro l’ergastolo
IL CARCERE A VITA, LA RIEDUCAZIONE E LA DIGNITA’ DELLA PERSONA

ne discutono
Dott. Alessandro Margara
Presidente Fondazione Michelucci e Autore del libro
Prof. Ferrando Mantovani
Professore Emerito di Diritto Penale
Avv. Gian Domenico Caiazza
Presidente Camera Penale di Roma

Introduzione
Avv. Lorenzo Zilletti
Responsabile Scuola Formazione avvocati penalisti

Moderatore
Avv. Michele Passione
Componente Direttivo Camera Penale Firenze

30 giugno 2010 ore 17
Sala Luca Giordano – Provincia di Firenze
Via Cavour, 1 – Firenze

agli Avvocati che parteciperanno saranno attribuiti crediti formativi

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Il Carcere, gli spazi e gli affetti

COORDINAMENTO ENTI E ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PENITENZIARIO – SEAC
IL CARCERE, GLI SPAZI E GLI AFFETTI
32° seminario di studi Seac Toscana
Firenze, Giardino degli incontri di Sollicciano
21 giugno 2010

Programma provvisorio
ore 9.00 – 13.00
Saluti : Oreste Cacurri, Direttore Casa Circondariale di Sollicciano
Rappresentanti Comune e Provincia di Firenze , Regione Toscana
Maria Pia Giuffrida – Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria
Luisa Prodi Presidente SEAC
Relazioni:
Alessandro Margara Presidente Fondazione Michelucci
Sebastiano Ardita Direttore Ufficio detenuti e trattamento Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Emilio Santoro Docente Teoria del Diritto Università di Firenze
Elisabetta Laganà, Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia
Ore 11 – Tavola rotonda
Moderatore: Franco de Felice Caporedattore TGR Rai Toscana
Mauro Palma Presidente Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura
Antonietta Fiorillo, Presidente Tribunale di Sorveglianza di Firenze
Franco Corleone, Garante diritti detenuti Firenze
È stato invitato Santi Consolo, Vice Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Rinfresco nel Giardino degli incontri
ore 14.00 – 18.00

Tavola Rotonda
Lucia Castellano
Direttrice carcere Bollate
Luisa Prodi
Presidente SEAC
Ornella Favero, Direttrice Ristretti Orizzonti
Polizia Penitenziaria e operatori
Rappresentanti detenuti

Le iscrizioni, corredate da luogo e data di nascita, devono pervenire entro il 14 giugno 2010 ad:
A.V..P. Associazione Volontariato Penitenziario
Via Cavour, 57 presso la Corte di Appello –
50129 – Firenze – Fax 055/486140
Cell. 339215634
In collaborazione con Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Toscana
Sono stati richiesti i patrocini di Comune e Provincia di Firenze e della Regione Toscana

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I miei articoli In Primo Piano Le carceri

C’è un garante e c’è un sindaco a Livorno

Quando si realizza una buona idea, c’è sempre chi alza il dito per ammonire e rovinare la festa. E’ accaduto anche in occasione della decisione del sindaco di Livorno di rendere operativa l’istituzione della figura del Garante dei detenuti, deliberata dal Consiglio comunale, con la nomina di Marco Solimano, esponente dell’Arci impegnato da anni sui temi dell’esclusione sociale, delle droghe e dell’emarginazione. Il carcere di Livorno è un istituto difficile, che ha conosciuto episodi duri e che richiede un impegno straordinario proprio in questa stagione caratterizzata dai problemi che nascono dal sovraffollamento per riportarlo al rispetto delle regole della riforma penitenziaria. Scelta migliore il sindaco Cosimi non avrebbe potuto immaginare. La protesta dei garantisti a senso unico appare quasi un riflesso condizionato e non costituisce un problema. Suscita invece perplessità il fatto che su un quotidiano progressista, nelle pagine locali, si sia dato largo spazio a una stucchevole polemica sugli incarichi pubblici che sarebbero riservati ai protagonisti della tragica stagione della lotta armata. Ma è una contraddizione grave, per chi è impegnato nella difesa dei principi fondamentali della Costituzione, dimenticare che l’articolo 27 è un pilastro di una concezione della giustizia fondata sui valori dell’umanità e sul rifiuto della vendetta. Il monito per la messa al bando dei trattamenti inumani e degradanti, e l’affermazione delle pene finalizzate al reinserimento sociale del condannato, si richiama al diritto laico di Cesare Beccaria. Pensare che per certi reati il marchio dell’infamia non può mai essere rimosso rende l’omaggio alla Costituzione, se non strumentale, almeno formale e ipocrita. Questo rifiuto alla piena cittadinanza di chi non solo ha pagato per i propri errori ma, con la dissociazione, ha riconosciuto il valore dei principi della sacralità della vita e del ripudio della violenza, costituisce un tradimento della vittoria della democrazia. Al sindaco Cosimi, che ha confermato la sua decisione, esprimo incondizionata solidarietà.

Franco Corleone

Da Il Manifesto, 17 giugno 2010

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I miei articoli Le carceri

Discarica sociale

Articolo di Franco Corleone per Pluraliweb, mensile on line di Cesvot, Giugno 2010

Ci si avvia a un’estate calda, almeno in carcere. In Italia in agosto si raggiungerà la quota record dei 70.000 detenuti e in Toscana a fine aprile erano presenti già 4.382 persone rispetto a una capienza regolamentare di 3.180. Il sovraffollamento pesa molto sulle condizioni di vita quotidiana; incide sull’esercizio dei diritti minimi ma essenziali. Si soffre per la coabitazione forzata, per i servizi igienici, per l’alimentazione, per i colloqui con gli avvocati e con la famiglia, per il lavoro, lo studio e le attività trattamentali.

Il Governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno una sola idea, quella di costruire nuove carceri; il ministro Alfano ha fatto riferimento a quota ottantamila come obiettivo del programma di edilizia. Già oggi il carcere è pieno di tossicodipendenti, di immigrati, di poveri e di emarginati per cui la definizione comunemente usata è quella di discarica sociale.

Di fronte a una detenzione per il cinquanta per cento dei casi dovuta alla legge sulle droghe, si dovrebbe avere il coraggio di mettere in discussione la scelta proibizionista e punitiva. Invece chi ha la responsabilità di decidere della libertà dei cittadini preferisce agire come gli struzzi. Detenzione sociale, detenzione etnica, detenzione generazionale di soggetti deboli che subiscono violenza e tortura e rispondono nel silenzio, con il suicidio e l’autolesionismo.

In Toscana l’anno scorsi si sono verificati 2318 eventi che l’amministrazione penitenziaria definisce critici e che io preferisco chiamare tragici: 8 suicidi, 155 tentati suicidi, 974 atti di autolesionismo, 480 scioperi della fame.

Come garante dei diritti dei detenuti, ho iniziato a diffondere tra i reclusi di Sollicciano un modello di reclamo da consegnare al magistrato di sorveglianza, per chiedere il rispetto delle norme dell’ordinamento penitenziario e del regolamento di attuazione del 2000 rimasto inapplicato. Si tratta di uno strumento di rivendicazione pacifico che intende anche evitare che la rabbia prenda strade di protesta violenta e incontrollata.

Sto insistendo da mesi perché la Regione Toscana attui un progetto pilota per l’uscita dal carcere di un numero significativo di tossicodipendenti. La scelta delle misure alternative per tutti i detenuti, ma in particolare per i tossicodipendenti, avrebbe il risultato di far diminuire la recidiva e di offrire una chance di vita diversa.

La sorte del carcere di Empoli è ancora un mistero: ho denunciato la chiusura per oltre un anno di quell’istituto e ho anche fatto uno sciopero della fame per protestare contro la decisione del ministro Alfano di bloccare l’esperimento di un luogo specifico per le detenute transessuali. E’ un simbolo della confusione mentale e dell’arroganza del potere. C’è molto da fare per evitare l’Apocalisse.

Franco Corleone è Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze.

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Carceri e inferni: il sistema penitenziario italiano

Sabato 3 luglio – ore 18
Rototom Free
Parco del Comor – Udine

“Carceri e inferni: il sistema penitenziario italiano”.

Introduce: Franco Corleone (garante dei detenuti di Firenze). Con Don Gallo (fondatore Comunità S. Benedetto), Ilaria Cucchi (sorella di Stefano), Furio Honsell (sindaco di Udine), Angelo Maria Perrino (direttore de www.affaritaliani.it).
Morti tremende in attesa di verità e giustizia. Centinaia di suicidi ogni anno. Violenze e sopraffazioni diffuse. Da luoghi di riscatto a veri inferni in terra. Il sistema carcerario italiano è uno degli specchi più fedeli dell’abbruttimento complessivo del Paese. Ne parliamo con testimoni diretti e osservatori “speciali”

Vai al sito del Rototom.

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L’Italia in frantumi?

La Piazza – Società della Ragione

ORTONA
19 giugno 2010 | ore18.00
Auditorium Polo Eden

L’Italia in frantumi?
Dopo 150 anni di Unità del Paese

Incontro con:
Piero Ignazi
professore di Politica comparata, Università di Bologna,
direttore della rivista Il Mulino
Franco Corleone
presidente della Società della Ragione
coordina Patrizio Marino direttore della Piazza

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Agenda Le carceri

Gli spazi della cultura nell’architettura carceraria

Sabato 12 giugno 2010
Ore 9.30
Complesso le Murate, Saloncino
piazza Madonna della neve, Firenze
SEMINARIO
Gli spazi della cultura nell’architettura carceraria

Moderatore: Nicola Solimano – Fondazione Michelucci
Apertura dei lavori
Salvatore Allocca – Assessore al Welfare sociale regionale e alle questioni
carcerarie
Sorvegliare e punire: la breccia della cultura
Alessandro Margara – Presidente della Fondazione Michelucci
Il linguaggio delle idee, il linguaggio del corpo
Franco Corleone – Garante dei diritti delle persone private della libertà
Seminare libri nelle carceri
Angela Barlotti – Librarian to service to People with Special Needs
Bibliotecaria al servizio di persone con bisogni speciali
Vedere con altri occhi, progetto intercultura VIII sezione
Sollicciano e IV C Liceo Artistico L. B. Alberti di Firenze
Lucia Dantini – Azienda Sanitaria Firenze Sert penitenziario
Intervento dei partners
Spazio discussione

Il seminario verrà trasmesso in video streaming su www.intoscana.it

Scarica il programma di Art and culture in prison: Arte e cultura in carcere.pdf