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Legge Fucilati nella Grande Guerra

Caro direttore,

si celebrano i cento anni dalla disfatta di Caporetto e in alcuni articoli e in alcune interviste si fa cenno alla offesa alla umanità rappresentata dal cadornismo che incolpò della sconfitta la vigliaccheria dei soldati.

Cadorna fu anche l’autore di una nefasta circolare che autorizzava fucilazioni e processi per diserzione e insubordinazione.

Purtroppo neppure questa occasione sembra essere colta per risolvere la ferita aperta dalle inique condanne a morte. La Commissione Difesa del Senato pare assolutamente non intenzionata ad esaminare la proposta di legge approvata dalla Camera dei deputati. Dal lontano 2000 mi occupo del destino tragico dei quattro alpini Silvio Ortis, Basilio Matiz, Giobatta Corradazzi e Angelo Massaro sottoposti a un processo farsa e fucilati il 1° luglio 1916 a Cercivento.

La legislatura volge alla fine e vi è una mobilitazione per approvare la legge sullo ius soli (ho aderito anch’io al digiuno a staffetta), quella sul testamento biologico e sulla canapa terapeutica, io intendo porre tra le urgenze anche l’approvazione di una legge che restituisca l’onore alle centinaia di vittime di un militarismo ottuso e incapace.

Per questo ho scritto al Presidente della Commissione Difesa Latorre ricordandogli che la proposta di legge n. 1935  approvata all’unanimità la proposta di legge n. 1935 dell’on. Giorgio Zanin e che sarebbe incomprensibile l’incapacità del Parlamento di trovare una soluzione condivisa a un problema risolto dalla Francia e dalla Gran Bretagna.

Il Presidente Sarkozy nel novembre del 2008 riabilitò politicamente i 675 militari giustiziati tra il 1914 e 1918 rendendo omaggio a tutte le vittime del massacro, compresi “i fucilati per l’esempio”, che erano stati condannati per ammutinamento, diserzione, disobbedienza o automutilazioni.

Un omaggio e una riparazione già suggerita dieci anni prima da Lionel Jospin secondo il quale quei soldati dovevano essere reintegrati pienamente nella memoria collettiva nazionale.

La Gran Bretagna con una legge ha riabilitato la memoria di 306 soldati giustiziati durante la Grande Guerra. L’Italia continua a dimenticare 750 soldati condannati a morte e fucilati, a cui vanno aggiunte le vittime delle esecuzioni sommarie.

Il Presidente Latorre presentò una ipotesi di testo base alternativo alla proposta della Camera, assai insoddisfacente e che è stata contestata dai Comitati che si battono per una sostanziale riabilitazione.

Occorre partire dal fatto che nel Codice Penale italiano l’istituto della riabilitazione è previsto per i vivi, in quanto ha caratteristiche di utilità e non ha carattere morale.

La soluzione deve avere quindi il carattere della riconciliazione.

Per costruire un dialogo  ho predisposto un testo che tiene conto della proposta di legge approvata dalla Camera e del testo alternativo, rimasto comunque nel cassetto e non discusso.

Una proposta condivisa corrisponderebbe anche al sentimento del Presidente della Repubblica Mattarella e alle valutazioni del Presidente Marini. Come si vede dalle modalità di approvazione della legge elettorale non vale la scusa della mancanza di tempo. Oltretutto è un provvedimento che potrebbe essere approvato in Commissione in sede legislativa e poi rimandato alla Camera che non avrebbe difficoltà a sancire il via definitivo.

Il Presidente Latorre finora non ha dato riscontro alla mia lettera. Per opportuna conoscenza ho inviato il testo della proposta di sintesi per sbloccare la situazione all’Ufficio legislativo del Quirinale, che ha invece risposto con apprezzamento.

In Friuli e in Carnia si sono fatte importanti mobilitazioni in questi anni, forse bisogna immaginare un ultimo tentativo perché non prevalga il silenzio e ognuno di assuma la propria responsabilità.

Franco Corleone

 

ARTICOLATO

Art. 1

La Repubblica, che all’art. 27 della Costituzione proclama che non è ammessa la pena di morte, decide la restituzione dell’onore agli appartenenti alle Forze armate italiane che, nel corso della Prima Guerra mondiale, vennero fucilati senza le garanzie del giusto processo, con sentenze emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché straordinari.

Promuove ogni iniziativa volta al recupero della memoria di tali caduti, in particolare ogni più ampia iniziativa di ricerca storica volta alla ricostruzione delle drammatiche vicende del primo conflitto mondiale con specifico riferimento ai tragici episodi dei militari condannati alla pena capitale.

Art. 2

I nomi dei militari delle Forze armate italiane che risultino essere stati fucilati nel corso della prima Guerra mondiale in forza del disposto dell’articolo 40 del codice penale per l’esercito, approvato con regio decreto 28 novembre 1869, e della circolare del Comando supremo n. 2910 del 1° novembre 1916 sono inseriti, su istanza di parte presentata al ministro della Difesa, nell’Albo d’oro del Commissariato generale per le onoranze ai caduti.

Dell’inserimento di cui al primo comma è data comunicazione al Comune di nascita del militare per la pubblicazione nell’Albo comunale.

Nel Complesso del Vittoriano in Roma è affissa la seguente iscrizione: ”Nella ricorrenza del centenario della Grande guerra e nel ricordo perenne del sacrificio di un intero popolo, l’Italia onora la memoria dei propri figli in armi, vittime della crudele giustizia sommaria. Offre la testimonianza di solidarietà ai soldati caduti, ai loro familiari e alle popolazioni interessate, come atto di riparazione civile e umana”.

Lo stesso testo è esposto, con adeguata collocazione, i tutti i sacrari militari.

Art. 3

Sugli eventi oggetto della presente legge relativi alle fucilazioni e alle decimazioni, il Ministero della difesa dispone la piena fruibilità degli archivi delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri per tutti gli atti, le relazioni e i rapporti legati alle operazioni belliche, alla gestione della disciplina militare nonché alla repressione degli atti di indisciplina o di diserzione, ove non già versati agli archivi di Stato.

Art. 4

Al fine di promuovere una memoria condivisa del popolo italiano sulla Prima Guerra mondiale, il Comitato tecnico-scientifico per la promozione d’iniziative di studio e ricerca sul tema del “fattore umano” nella Prima Guerra mondiale, di cui al decreto del Ministro della difesa 16 ottobre 2014, promuove la pubblicazione dei propri lavori, in forme che assicurino la massima divulgazione.

Art. 5

All’attuazione delle disposizioni della presente legge le amministrazioni interessate provvedono nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.