Centro culturale e di accoglienza “E. Balducci”
Conferenza Volontariato Giustizia del Friuli Venezia Giulia
Associazione “la Società della ragione ONLUS”
martedì 13 gennaio 2015
Ore 20.30
Centro culturale e di accoglienza “E. Balducci”
Piazza della Chiesa 1, 33050 Zugliano
Presentazione dei libri:
“Recluse Lo sguardo della differenza femminile sul carcere”
di Susanna Ronconi e Grazia Zuffa
“Ponti di parole quindici anni di scrittura dal carcere di Udine”
dell’Associazione “Icaro”
Saluti e introduzione
Pierluigi Di Piazza Responsabile Centro culturale e di accoglienza “E. Balducci”
Presentano i volumi
Maurizio Battistutta Garante dei detenuti di Udine e componente dell’Associazione “Icaro”
Silvana Cremaschi consigliera regionale
Interviene rispondendo agli interrogativi e illustra lo sguardo della
differenza femminile sul carcere
Grazia Zuffa psicologa e psicoterapeuta nel campo delle dipendenze, co-autrice di Recluse.
Conclusioni
Franco Corleone Garante dei diritti dei detenuti della regione Toscana
Dialogo con i partecipanti
Momento conviviale
I libri…
“Recluse Lo sguardo della differenza femminile sul carcere”
Le donne sono una percentuale minoritaria dell’intera popolazione detenuta italiana, appena il 4%. Questa loro scarsa presenza, si traduce spesso in irrilevanza, e porta con sé un’omologazione all’immagine della detenzione maschile che cancella ogni differenza di genere e ogni analisi che la includa. Il libro, nato da una ricerca qualitativa condotta nelle carceri di Sollicciano, Empoli e Pisa, indaga la soggettività delle donne detenute dando ad esse voce, senza assecondare visioni «patologizzanti» del reato al femminile né facili stereotipi sulla loro «debolezza». Emerge un orizzonte di riforma possibile: abbandonare l’idea di pena come “minorazione” della persona e mortificazione delle sue risorse, per riconoscere alle autrici e agli autori di reato soggettività e diritti, su cui misurare le proprie e le altrui responsabilità. “La pena ingiusta è la pena insensata”.
“Ponti di parole quindici anni di scrittura dal carcere di Udine”
Quindici anni che raccontano i vissuti della pena detentiva nella Casa circondariale di Udine. Speranze, dolori, sogni, ingiustizie, aspettative, disincanti, affetti, delusioni, ricerche… in un tempo “ristretto” che non passa mai. Cosa c’è dietro a queste donne e a questi uomini che ci chiedono il senso della pena carceraria? Con racconti, esperienze, riflessioni, poesie e disegni si è tentato di comunicare all’esterno la presenza di donne e uomini reclusi pressoché dimenticati dietro le mura dell’Istituto; persone ricordate solo dai familiari, dai parenti e dai volontari, citate sporadicamente dai media locali esclusivamente per fare “notizia”. Non certo per dare informazioni sulle loro condizioni detentive, sul senso della pena, sulle possibili alternative alla stessa, su una auspicabile giustizia “riparativa” nei confronti delle vittime dei reati o della società nel suo complesso.