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Belpaese

Schermata 2013-04-14 alle 17.25.56La terribile scure che è calata sui tutti i fondi destinati alle iniziative governative nel sociale, sembra aver risparmiato il dipartimento politiche antidroga della Presidenza del consiglio, fino a ieri feudo di Carlo Giovanardi e del suo braccio operativo Giovanni Serpelloni, capo incontrastato della struttura. Fiumi di denaro per pagine web e campagne pubblicitarie decise in totale autonomia «e senza controllo», come dice Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia. Un’inchiesta dell’Agl rivela come la Asl di provenienza di Serpelloni, quella di Verona, che ha il monopolio della gestione dei progetti, abbia visto transitare fra il 2012 e il 2013 oltre 5 milioni di euro. E veronesi sono anche tutti i fornitori del Dipartimento. Quel che si dice aria di casa.

Da Repubblica di Domenica 14 aprile 2013

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Il garante dei detenuti sul ministro Severino al Quirinale: “Un’assurdità”

Il garante dei detenuti sul ministro Severino al Quirinale: “Un’assurdità”
“Non dimentichiamo che è la fautrice del ricorso contro la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per le condizioni carcerarie”

da gonews.it

“Che si parli dell’avvocato Severino come Presidente della Repubblica mi pare che non stia né in cielo né in terra”. Lo ha detto a Radio Radicale il coordinatore dei garanti dei detenuti, Franco Corleone, che è anche garante per il comune di Firenze. Corleone stava parlando del “ricorso contro la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per le condizioni carcerarie in Italia”.
Con quell’atto, secondo Corleone, “la ministra Severino ha messo sotto i piedi le indicazioni suggerite dal Presidente Napolitano, dai garanti dei detenuti, dalle associazioni e anche le proposte del Csm e della commissione guidata dal professor Giostra”. Corleone ricorda anche quello che il ministro “sostenne al Senato nella replica sulla legge anticorruzione, quando fece l’elogio non solo del codice Rocco, ma del giurista Alfredo Rocco” che “era un leader politico del movimento nazionalista e poi del fascismo”. Riguardo al ricorso, “la motivazione data dal governo e dall’amministrazione penitenziaria – aggiunge Corleone – è che il ricorso fa guadagnare tempo, con l’ambizione probabilmente di portare avanti qualche progetto edilizio per dire che il sovraffollamento non è poi così intollerabile. Oggi alla fine della vita di questo governo c’é questo atto che dimostra l’impotenza politica ma anche il disprezzo del diritto”.

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«Per l’Onu il proibizionismo ha già fallito»

«Per l’Onu il proibizionismo ha già fallito»

Il garante dei detenuti, Corleone, denuncia: comunità e Sert messi all’angolo. Protesta la Lega anti-Aids

ROMA «Serpelloni ha confinato l’Italia tra i Paesi più arretrati e conservatori, mentre nel mondo si ragiona ormai a partire dal fallimento del proibizionismo denunciato dalla Global Commission che ha come esponente di punta Kofi Annan. E soprattutto non c’è dubbio che in questi anni il Dipartimento poltiche antidroga si sia caratterizzato come un soggetto politico autoreferenziale che non risponde a nessuno delle scelte operative e delle posizioni pubbliche. Un potere assoluto, irresponsabile, senza controllo». Non usa giri di parole Franco Corleone, ex sottosegretario alla Giustizia da sempre sostenitore delle politiche di riduzione del danno e strenuo oppositore della legge Fini-Giovanardi. Una legge «che ha intasato le carceri e consentito la persecuzione di decine di migliaia di giovani tossicodipendenti e consumatori sulla base dell’assunto scientifico che “la droga è droga”, dice sfogliando i Libri Bianchi delle associazioni che testimoniano, cifre alla mano, «i disastri della legge e i suoi effetti collaterali». «Ecco vede? 28mila persone l’anno che entrano in cella in base all’articolo 73 sulla detenzione e altri quindicimila che tra le norme restrittive delle legge e quella sulla recidiva marciscono in galera», spiega indirizzando il messaggio «ai neo presidenti delle Camere». Quanto alle attività del Dipartimento, la reazione di Corleone è anche peggiore. «Il Dipartimento è da azzerare. In questi anni è stato uno scontro continuo con le Regioni, con i Sert, con le Comunità (tranne San Patrigano). Abbiamo assistito alla cancellazione totale della Consulta e abbiamo visto dare l’appalto del Comitato scientifico agli americani del Nida per centinaia di migliaia di euro. Un autentico sperpero di risorse per azioni di inutile propaganda». Non basta? «Serve subito una Conferenza sulle politiche delle droge. Le due organizzate da Giovanardi sono state una burla, di quella di Palermo non esistono nemmeno gli atti, quella di Trieste fu tenuta in maniera blindata e senza confronti. Si dovrà ripartire da quella di Genova 2001 per recuperare i 13 anni persi». Ma anche la Lila, la Lega italiana per la lotta all’Aids avanza durissime critiche sull’operato del Dipartimento e sui 43,5 milioni di euro spesi in progetti dal 2010 a oggi, come si legge in una nota dell’associazione divulgata qualche giorno fa. Ricodandone i molteplici incarichi la Lila scrive che l’«attivo e ambizioso» Serpelloni «è anche la firma che sta in calce agli articoli pubblicati dall’Italian Journal of Addiction, diretto da lui stesso, pubblicato e finanziato dal Dipartimento nazionale antidroga, di cui è capo. Insomma, il Dipartimento Antidroga, ovvero Giovanni Serpelloni, fa anche ricerca: se la commissiona, se la finanzia, se la giudica e se la pubblica. Una procedura che non rappresenta esattamente una garanzia di indipendenza e valore».(n.a.)

Quotidiani locali Gruppo Espresso, mercoledì 10 aprile 2013

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Agenda

La Fini Giovanardi a Giudizio

volantino_udineIn occasione dell’Udienza presso il Tribunale di Tolmezzo del processo contro Rototom, saranno illustrate le istanze presentate a Firenze e Tolmezzo per l’incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi e l’ordinanza della Corte d’Appello di Roma che ha disposto il rinvio.

Lunedì 22 aprile
ore 11
Udine
Osteria “La Ciacarade”
Via San Francesco, 6/a

Relazioni di
Stefano Anastasia, Presidente onorario di Antigone
Franco Corleone, Presidente Società della Ragione Onlus
Michele Passione, avvocato, Unione Camere Penali

Saranno presenti
Rino Battocletti, avvocato
Andrea Sandra, avvocato
Maurizio Battistutta, Garante dei detenuti di Udine

Presiede
Massimo Brianese Società della Ragione Onlus

Durante l’incontro si potranno firmare le tre leggi di iniziativa popolare su
Tortura, Carceri e Droghe:
www.3leggi.it

Al termine ricco buffet per i presenti