La notte scorsa a Sollicciano, un cittadino magrebino di 35 anni condannato in primo grado per spaccio e che aveva il fine pena nel 2011, si è suicidato aspirando il gas di una bomboletta nel gabinetto della cella.
Il sovraffollamento ha provocato un’altra vittima innocente. Era mezzanotte, nella cella erano in sei persone e secondo quanto dichiarato dalla Direzione, il soccorso dei compagni, della Polizia Penitenziaria e dei medici è stato immediato ma non c’è stato niente da fare.
Questa morte è una risposta eloquente a chi ha dipinto il carcere come un luogo da cui si esce facilmente per legge. Magari per la cosiddetta “svuota carceri.”
Verificheremo le cause della morte attraverso i risultati dell’autopsia, ma certo questo ulteriore dramma obbliga a ripensare le condizioni di vita in un carcere illegale.