Tutte le cronache del preoccupante episodio accaduto a Porto Azzurro, mettono in luce le ragioni della protesta e cioè la mancanza di acqua calda, le lenzuola non cambiate, il vitto insufficiente e la previsione di un super sovraffollamento nei prossimi mesi con l’arrivo di 300 nuovi detenuti.
C’è però un paradosso: questa situazione intollerabile e vergognosa segno della violazione della legge penitenziaria e del Regolamento di applicazione, pare non suscitare lo scandalo evidente e conclamato. L’Amministrazione penitenziaria, cinica oltre che sorda e cieca invece di investire le notevoli risorse che ha a disposizione, per la ristrutturazione delle carceri esistenti adeguandole a quanto previsto dal regolamento e per la promozione della vivibilità quotidiana, si balocca con progetti di costruzione di nuovi padiglioni accanto agli edifici esistenti da adibire a depositi di corpi ammassati e abbandonati a se stessi.
Pare proprio che sulle tragedie imminenti si voglia speculare e fare affari e non attuare le riforme volute dalla Costituzione. Non ci si accontenta del carcere discarica sociale ma lo si vuole trasformare in vero luogo di tortura. Addirittura a Firenze nel carcere di Sollicciano si pensa di costruire un padiglione per 200 detenuti, violentando l’architettura del Giardino degli Incontri di Michelucci.
In questo disastro morale e culturale, l’Amministrazione Penitenziaria continua a tenere chiuso l’istituto di Empoli, senza ritenere di dover dare una giustificazione a questa sciatteria e ignavia.
Per fortuna c’è Enrico Rossi! Il suo primo atto da Presidente di consegnare i nuovi materassi per le carceri toscane ha un segno non solo di attenzione umana per il mondo “degli ultimi” ma declina una agenda delle priorità politiche non banale.
Comunicato di Franco Corleone, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze