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Agenda Le droghe

25 marzo a Comacchio

Incontro pubblico sulle politiche sulle droghe in Italia con Franco Corleone, Presidente de La Società della Ragione, già sottosegretario alla Giustizia.

Coordina Leonardo Fiorentini webmaster di fuoriluogo.it

Nel corso dell’incontro verranno presentati i dati del Libro Bianco sugli effetti della Legge Fini-Giovanardi realizzato da Antigone, Forum Droghe e Società della Ragione e disponibile su www.fuoriluogo.it.

INGRESSO RISERVATO SOCI ARCI

In collaborazione con fuoriluogo.it.

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I miei articoli Le droghe Senza categoria

Cento anni di proibizione

Articolo pubblicato da Terra il 27 giugno 2009.

Il 26 giugno, giornata dell’Onu contro l’abuso del consumo di droghe, è stata l’occasione per presentare lo World drug report 2009 da parte del Unodc, l’Agenzia antidroga delle Nazioni Unite.
Il Rapporto di più di trecento pagine analizza la situazione della produzione e del consumo nelle diverse aree del mondo e obliga ad una lettura attenta dei dati.
L’interesse immediato si è concentrato però sulla prefazione di Antonio Costa, direttore dell’Ufficio di Vienna, che ha voluto prendere spunto dalla coincidenza con i cento anni di proibizione delle droghe e il bilancio di dieci anni dell’obiettivo di un mondo senza droga lanciato dall’Assemblea dell’Onu di New York del 1998 per indicare alcune riflessioni sulla politica attuata per così lungo tempo.
Il fallimento di quella strategia è evidente e sotto gli occhi di tutti gli osservatori obiettivi: non solo perchè le droghe non sono state eliminate, ma soprattutto per le conseguenze drammatiche  in termini di incarcerazione di massa di milioni di consumatori nel mondo.
Antonio Costa è quindi costretto a riconoscere che sta crescendo tra i politici, i media e anche nell’opinione pubblica la valutazione che il controllo sulla droga non funziona.
Proprio per questo, nonostante la riproposizione granitica dell’affermazione che le droghe continuano a costituire un pericolo per la salute dell’umanità, Costa si lancia in una contestazione della legalizzazione delle droghe dal punto di vista economico, sociale ed etico.
Non essendo un tema all’ordine del giorno è evidente che è un obiettivo polemico di comodo per sfuggire alle profonde contraddizioni di scelte che spesso violano i diritti umani. Costa fa appello ai paladini dei diritti umani perchè aiutino la sua Agenzia a promuovere “il diritto alla salute dei tossicodipendenti”.
Costa non rinuncia alle sue convinzioni di fondo: la tossicodipendenza è una malattia e le droghe sono proibite perchè dannose e non viceversa. E’ costretto però ad alcune aperture. A Vienna nel marzo scorso la Dichiarazione Politica approvata dal summit dell’Onu non riconosceva la positività delle politiche di riduzione del danno e su questo punto per la prima volta si è rotto l’unanimismo della retorica antidroga. Ventisei paesi con alla testa la Germania hanno dichiarato il proprio dissenso.
Ora Antonio Costa opera una svolta e invita gli Stati e le forze di polizia a non criminalizzare i tossicodipendenti e a dare priorità alla lotta ai trafficanti.
Nonostante il dissenso di fondo permanga, vogliamo prenderlo in parola; soprattutto aspettiamo che inviti  Carlo Giovanardi a prendere atto della nuova linea. Le carceri italiane stanno scoppiando a causa della legge voluta proprio dallo zar antidroga nostrano per cui non esistono differenze tra le sostanze (canapa = cocaina) e la pena prevista per possesso e spaccio è identica, da sei a venti anni di carcere.
Il fondamentalismo proibizionista anche in America dà segni di cedimento e pare finito il tempo della crociata moralista. Allora si liberino 15.000 detenuti. Subito!

Franco Corleone

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Trieste è vicina

Appello
Trieste è vicina.

A metà marzo si svolgerà la V Conferenza Nazionale prevista dalla legge per valutare l’efficacia della politica e della normativa sulle droghe. L’ultima pseudo-conferenza  organizzata a Palermo nel 2005 si rivelò non solo un fallimento – per la quasi totale assenza del mondo delle professioni, delle scienze e delle associazioni- ma uno scacco della partecipazione, del confronto e della valutazione scientifica. Organizzata senza alcun percorso partecipato e con l’evidente intenzione di  non discutere bensì di celebrare l’inasprimento penale che si sarebbe concretizzato di lì a poco con l’approvazione di una nuova normativa per decreto-legge (l.49/06), l’assise di Palermo fu poco più di una riunione tra pochi fedeli a porte chiuse.
Il vasto movimento di opposizione alla svolta punitiva decise per protesta di disertare Palermo e il Cartello “Non incarcerate il nostro crescere”, insieme alle Regioni, promosse all’Università La sapienza di Roma una Contro-conferenza, in cui fu presentata una articolata piattaforma di riforma della politica delle droghe, con al primo posto la cancellazione della legge Fini-Giovanardi.
Purtroppo il Governo Prodi deluse le aspettative di cancellazione di quella normativa né fu convocata la V Conferenza nazionale.
Di fronte a questo appuntamento, come operatori, scienziati, cittadini, consumatori e associazioni, siamo preoccupati di assistere a una penosa ripetizione di un’esperienza autocelebrativa. Soprattutto temiamo che si voglia utilizzare il palcoscenico della conferenza per piegare la scienza al servizio della politica: da un lato riducendo la complessità del fenomeno del consumo di droghe ai soli fattori biologici, dando visibilità unicamente alle neuroscienze; dall’altro enfatizzando taluni approcci e studi (utilizzabili a in chiave di dissuasione terroristica) e accuratamente ignorando altri. Ne è un esempio la nuova campagna di prevenzione sulla droga-bruciacervello, in linea col più vetusto ( e contestato anche sul piano dell’efficacia del messaggio) scare-approach.
Vogliamo che la Conferenza sia una occasione per la partecipazione, il confronto fra operatori e utenti dei servizi, la valutazione scientifica a tutto campo, la verifica seria delle politiche pubbliche.
Queste sono per noi le questioni che riteniamo fondamentali per rendere la Conferenza un appuntamento degno di questo nome:
1.    Scrivere l’agenda – scientifica, sociale e delle politiche pubbliche – della Conferenza attivando una partecipazione reale, plurale, dotata di parola, fornendo a questa partecipazione luoghi e percorsi. E’ necessario operare subito poiché a tutt’oggi non risulta alcuna iniziativa per l’attivazione di un processo partecipativo reale, come avvenuto per altre conferenze in passato, in particolare quelle di Napoli e Genova.
2.    Avvviare una seria valutazione delle politiche pubbliche, mettendo  come primo punto all’ordine del giorno la valutazione della legge 49/2006 e in particolari i suoi effetti sulla carcerazione.
3.    Promuovere un ampio dibattito sulla rete dei servizi, che da tempo denuncia una crisi e perfino un collasso: con un occhio particolare alla riduzione del danno, ridimensionata anche dalle politiche locali di sicurezza e tolleranza zero.
4.    Prevedere un confronto su tutte le esperienze internazionali di nuovi servizi e interventi che risultino oggetto di studi di valutazione con esito favorevole, senza pregiudiziali ideologiche.
5.    Rispettare la multidimensionalità del fenomeno, il pluralismo degli approcci scientifici, la vivacità del dibattito scientifico stesso, garantendo – attraverso una propedeutica sollecitazione e partecipazione attiva – presa di parola da parte dei tanti sguardi che indagano, studiano, sperimentano.
6.    Dare ascolto ai consumatori di sostanze come cittadini a pieno titolo titolari di  diritti e voce sulle proprie vite, nel rispetto delle scelte di vita e delle diverse culture, assicurando loro presenza, rappresentanza e parola con pari dignità.
7.    Dare un adeguato spazio alle regioni e alle città, per valorizzare le particolarità locali e l’approccio pragmatico degli interventi sul territorio.

In ogni caso ci impegniamo ad organizzare, dentro e fuori la Conferenza, momenti pubblici aperti per una discussione libera, sia scientifica che politica, a partire dalla valutazione delle politiche internazionali che saranno oggetto di verifica al meeting Onu di Vienna del marzo 2009.

Primi firmatari
Stefano Anastasia, Maurizio Baruffi, Hassan Bassi, Bea Bassini, Stefano Bertoletti, Giorgio Bignami, Gianluca Borghi, Stefano Carboni, Vanna Cerrato, Claudio Cippitelli, Tiziana Codenotti, Maurizio Coletti, Franco Corleone, Paolo Crocchiolo, Antonio D’Alessandro, Carlo De Angelis, Felice Di Lernia, Barbara Diolaiti, Leonardo Fiorentini, Don Andrea Gallo, Patrizio Gonnella, Marina Impallomeni, Franco Marcomini, Alessandro Margara, Henri Margaron, Patrizia Meringolo, Alessandro Metz, Mariella Orsi, Valentino Patussi, Edoardo Polidori, Susanna Ronconi, Fabio Scaltritti, Maria Pia Scarciglia, Sergio Segio, Maria Stagnitta, Stefano Vecchio, Andrea Vendramin, Grazia Zuffa.

Fin qui l’appello che ho sottoscritto. Ecco, dal blog di Fuoriluogo le indicazioni per l’azione, anche on line:

Rompiamo il silenzio sulla prossima conferenza governativa sulle tossicodipendenze di Trieste, perché non si ripeta la farsa del precedente appuntamento di Palermo.

Sottoscrivete l’appello e partecipate all’incontro per discutere le opportune iniziative: vi aspettiamo a Firenze, sabato 17 gennaio dalle 10,30 alle 16 nella sede ARCI, piazza dei Ciompi 11.

Trieste è vicina, l’azione on line:

  • leggi l’appello e aderisci on line.
  • aderisci e incatenati con il tuo blog: copia questo post (comprese queste istruzioni e la lista dei blog che hanno aderito), inseriscilo nel tuo blog linkandolo e mettendo nei tag “trieste è vicina” e segnalaci l’adesione con un commento al post. Troverai qui sotto la lista aggiornata dei blog che si sono incatenati.

Sinora hanno aderito alla catena: il blog di Fuoriluogo.itIl Blog di Franco Corleone, fioreblog, Verdi di Ferrara, Il blog di Maurizio Baruffi.

Le carceri verso il collasso

‘Tra qualche mese assisteremo allo scoppio delle carceri. E’ una previsione facile, il numero di detenuti e’ ormai superiore a 56 mila unita’, con una media di ingresso di mille ogni mese. A breve saremo quindi oltre il numero presente prima dell’indulto che era 62 mila e al momento in cui si arrivera’ a queste cifre il livello di invivibilita’ sara’ terribile e quindi anche la gestione delle carceri non facile’. Lo ha detto il garante dei detenuti di Firenze Franco Corleone a margine della presentazione di 4 progetti dedicati ai detenuti in Palazzo Vecchio. Secondo Corleone ‘la mancanza di una politica di riforma ha innescato una bomba a orologeria. Quando scoppiera’ non lo so ma e’ una responsabilita’ grande quella di non aver approfittato dell’occasione irripetibile dell’indulto per fare una riforma del codice penale, delle leggi criminogene che riempiono le carceri come quella sulle droghe, sulla recidiva e sull’immigrazione’. Corleone ha poi spiegato che ‘qualcuno ha giocato a criminalizzare l’indulto invece di approfittarne per riammodernare le carceri e per una riforma legislativa perche’ le carceri non si riempissero piu”.

War on Drugs

Dal Blog della Drug Policy alliance, via fioreblog.

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Le droghe Rassegna Stampa

Intervista a Franco Corleone sulla politica internazionale dell’Onu per la lotta contro la droga

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Le droghe Rassegna Stampa

Droghe e Diritti Umani: ecco la conferenza stampa

Da RadioRadicale.

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Agenda Le droghe

Droghe e diritti umani. Conferenza stampa al Senato il 25 giugno

Droghe e diritti umani
Verso la revisione delle strategie Onu sulla droga: la sfida di Vienna 2009. In occasione della giornata mondiale sulla droga conferenza stampa al Senato il 25 giugno. Da Fuoriluogo.it.

Droghe e diritti umani
Verso la revisione delle strategie Onu sulla droga: la sfida di Vienna 2009

in occasione della giornata mondiale sulla droga

Sala stampa del Senato
Roma, Corso Rinascimento
Mercoledì 25 giugno 2008, ore 11.30-12.30

Mercoledì 25 giugno si terrà presso la sala stampa del Senato (ore 11.30-12.30) un incontro sul tema Droghe e diritti umani. Verso la revisione delle strategie Onu sulla droga: la sfida di Vienna 2009.

Promuove l’incontro l’associazione Forum Droghe in collaborazione con i senatori radicali del gruppo Pd e con: Antigone; Arci; Cnca Lazio; Cgil nazionale, Dipartimento Welfare e diritti; Comunità San Benedetto al Porto di Genova; Gruppo Abele; Itaca Europa; Lia; Parsec.

Nel corso dell’incontro le associazioni promotrici presenteranno una piattaforma di riforma delle politiche internazionale sulle droghe che abbiano come fulcro il superamento delle violazioni dei diritti umani, ad iniziare dalla abolizione della pena di morte per reati di droga.

Quest’anno la giornata internazionale di contrasto alla droga cade infatti mentre è in corso il processo di valutazione del piano decennale antidroga delle Nazioni Unite, approvato nel 1998 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla droga a New York. Nel 2009, a Vienna, verrà lanciato il nuovo piano dell’Onu.

Interverranno:
Vittorio Agnoletto, parlamentare europeo RC-Sinistra Europea, Stefano Anastasia, Forum Droghe; Rita Bernardini, Segretaria Radicali Italiani; Giuseppe Bortone, Cgil nazionale, Franco Corleone, Segretario Forum Droghe; Toni Dall’Olio, Gruppo Abele; Carlo De Angelis, Presidente Cnca Lazio; Patrizio Gonnella, Presidente Antigone; senatore Marco Perduca, Lia; Edo Polidori, Itaca Europa; senatrice Donatella Poretti, radicali-Pd; Fabio Scaltritti, Comunità S. Benedetto al Porto di Genova; Marco Solimano, Arci nazionale; Ingo Stockel, Parsec.

La piattaforma programmatica

La giornata internazionale del 2008 cade mentre è in corso il processo di valutazione del piano decennale antidroga delle Nazioni Unite, lanciato nel 1998 all’Assemblea Generale Onu sulla droga di New York. Il processo di valutazione è iniziato nel marzo 2008 nella sede Onu di Vienna e lì si concluderà nello stesso mese del 2009, alla presenza dei ministri e capi di governo di tutto il mondo.

E’ ormai chiaro che l’obiettivo, stabilito a New York, di “eliminare o almeno significativamente ridurre entro dieci anni” la produzione delle principali sostanze illegali, non è stato raggiunto e il mercato illegale delle droghe non ha subito contrazioni; emergono invece i danni di un approccio internazionale fortemente centrato sulla repressione delle coltivazioni, del traffico e del consumo anche a scapito di diritti umani fondamentali.

Come organizzazioni impegnate nella riforma della politica della droga e nella difesa dei diritti, poniamo al centro della ricorrenza internazionale del 2008 il tema dei diritti umani quale fulcro di nuove strategie sulla droga più razionali e umane.

Le attuali politiche antidroga violano i diritti umani con:

– La pena di morte per reati di droga. Nonostante diminuisca il numero degli stati che applicano la pena capitale, si è esteso il numero dei paesi che la applicano per reati di droga. Più di 30 paesi hanno la pena di morte per reati di droga, compreso il possesso.Negli anni recenti ci sono state esecuzioni per droga in Cina, Egitto, Indonesia, Iran, Kuwait, Malesia, Arabia Saudita, Singapore, Tailandia e Vietnam.

– L’eradicazione forzata delle coltivazioni illegali con l’impoverimento e l’abbandono dei terreni e delle case da parte di migliaia di contadini. Il piano antidroga lanciato a New York dieci anni fa, nello sforzo di “eliminare” le coltivazioni ha promosso strategie centrate sull’eradicazione forzata, costate miliardi di dollari, a scapito di programmi di sviluppo alternativo. E’ stato pagato un prezzo umano e sociale altissimo a fronte di risultati infimi: lo stesso rapporto ufficiale del direttore dello Unodc, Antonio Costa, presentato nel marzo 2008, riconosce che “la coltivazione di oppio e coca è rimasta largamente immutata nei dieci anni passati”.

– La criminalizzazione degli usi tradizionali di alcune sostanze nelle culture indigene. La persecuzione della secolare tradizione della masticazione della foglia di coca in Sud America costituisce una discriminazione delle minoranze e viola il loro diritto a preservare la loro identità culturale.

– La inadeguata difesa della salute dei consumatori. Se in molti paesi mancano o sono fortemente carenti programmi di scambio siringhe, altrettanto si può dire per la prevenzione delle overdose, mentre è spesso negato ai consumatori di droghe l’accesso alle cure per l’infezione da HIV. Più in generale, la stigmatizzazione e la criminalizzazione dei consumatori costituiscono un ostacolo a programmi efficaci di tutela della salute.

Tra gli obiettivi prioritari che il governo italiano dovrebbe sostenere al prossimo meeting Onu indichiamo:

– stabilire che la pena di morte per reati di droga è contraria alla Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici.

– stabilire che la repressione dei reati di droga avvenga nel rispetto delle regole dello stato di diritto e della proporzionalità delle pene.

– porre fine all’eradicazione forzata e aumentare l’assistenza allo sviluppo. Promuovere programmi alternativi quali l’utilizzo della produzione di oppio afghana  a scopo medico.

– rimuovere la foglia di coca dalla Tabella I della Convenzione internazionale sulle droghe narcotiche del 1961

– riequilibrare l’attenzione e le risorse finanziarie dalla legge penale alla tutela della salute. Questo obiettivo vale per tutti gli stati membri, compresa l’Europa e l’Italia. (Nel 2006, in Italia, i costi socio-sanitari sono stati di 1 miliardo e 743 milioni di euro, mentre la repressione penale ha assorbito quasi il doppio delle risorse, 2 miliardi e 798 milioni di euro)