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Sabbia negli occhi

3° GIORNO DI DIGIUNO
“SUBITO UN DECRETO LEGGE PER LA LEGALITA’ NELLE CARCERI E PER SUPERARE IL SOVRAFFOLLAMENTO”

Carceri InferniFranco Corleone, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze, ha dichiarato: “La questione del carcere sta imponendosi all’attenzione del Parlamento e del Governo. La decisione che verrà assunta non potrà essere parziale, limitata e quindi inefficace. Non si può sprecare uno strumento delicato come il decreto legge. Soprattutto dopo l’invio alla Corte Costituzionale della Legge Fini Giovanardi da parte della Corte di Cassazione, non si può non affrontare le modifiche degli aspetti più devastanti della legge, che si è rivelata la causa principale del sovraffollamento.

Le proposte chiare sono sul tappeto da tempo. Il Governo deve raccogliere i contenuti delle proposte di legge di iniziativa popolare e quelli della Commissione del Csm, presieduta dal professor Giostra. Tutto il resto sarebbe sabbia negli occhi.”

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Secondo giorno di digiuno

Corleone a Sollicciano2° GIORNO DI DIGIUNO
“SUBITO UN DECRETO LEGGE PER LA LEGALITA’ NELLE CARCERI E PER SUPERARE IL SOVRAFFOLLAMENTO”

Franco Corleone, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze, ha dichiarato: “Sono giunte in queste ore molte attestazioni di solidarietà e soprattutto altrettante disponibilità a partecipare ad una staffetta per il digiuno che ho iniziato.

Ringrazio tutti e tutte e nei prossimi giorni verificheremo le modalità di un coinvolgimento di più persone. Ribadisco che il primo impegno deve essere quello di organizzare e/o partecipare alla raccolta delle firme il giorno 26 giugno, sulle tre leggi di iniziativa popolare (tortura, carcere, droghe).

Comunque oggi è una buona giornata per la decisione della Corte di Cassazione di rinviare alla Corte Costituzionale la legge Fini Giovanardi.

E’ una vittoria per chi come noi ha denunciato la incostituzionalità della legge per lungo tempo e in particolare per la Società della Ragione che dall’inizio del 2012 aveva individuato questa nuova strada per combattere la legge criminogena.

Su molti giornali trovate notizie, ma in particolare vi invito a leggere Il Manifesto, che ha dedicato a questa vicenda l’intera pag. 5 con un articolo di Eleonora Martini e un mio commento.”

Grazie a domani.

 

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Don Ciotti per le 3 leggi

Schermata 2013-06-12 alle 10.18.03Droghe, carcere, Diritti Umani. L’appello di Don Luigi Ciotti presidente del Gruppo Abele e fondatore di Libera! a sostegno delle 3 leggi di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano, per la salvaguardia dei diritti nelle carceri e per la riforma della legislazione sulle droghe

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comunicati stampa In Primo Piano Le carceri

Troppo silenzio sul carcere. Corleone digiuna e chiede un decreto legge

Corleone a Sollicciano“Troppo silenzio sul carcere”
Franco Corleone inizia un digiuno per la Riforma
Un decreto legge subito

La Grande Chambre della Corte di Strasburgo ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’Italia avverso la sentenza Torreggiani ed altri e quindi da fine maggio è scattato il conto alla rovescia per evitare pesanti sanzioni giudiziarie e riflessi economici negativi.

Il Parlamento e il Governo devono adottare urgentemente provvedimenti per annullare il sovraffollamento che è circa di 20mila persone in più rispetto alla capienza regolamentare.

E’ in corso la raccolta delle firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare che rappresenterebbero una svolta decisiva per l’affermazione dei diritti umani,  per un  miglioramento delle condizioni di vita per i detenuti e attraverso la modifica della Legge Fini – Giovanardi, a un minor ingresso  in carcere di consumatori di sostanze stupefacenti e l’uscita di detenuti tossicodipendenti.

La raccolta delle firme  procede con successo, ma è carente di una adeguata informazione.

Il 26 giugno, giornata mondiale sulla tortura e sulle droghe, il Cartello di Associazioni promotore della giornata, intende anche realizzare  un centinaio di punti di raccolta delle firme in tutta Italia, per raggiungere l’obiettivo delle 50mila firme e consegnarle al Parlamento nel mese di luglio, in modo che possano essere prese in esame dalla Camera dei Deputati nel mese di settembre.

Ovviamente altri provvedimenti (ad esempio  quello sull’affettività) dovranno essere presi in esame dal Parlamento in una sessione speciale.

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Spot di Ascanio Celestini a sostegno delle 3 leggi per la Giustizia e i Diritti

celestini2CARCERI: SPOT DI ASCANIO CELESTINI A SOSTEGNO DELLE 3 LEGGI PER LA GIUSTIZIA E I DIRITTI
Dall’attore un appello a firmare le leggi di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di tortura, le legalità nelle carceri e la modifica della legge sulle droghe

L’attore Ascanio Celestini si schiera a sostegno delle tre leggi di iniziativa popolare sulla tortura, le carceri e la droga con uno spot lanciato oggi sul sito www.3leggi.it e sui profili facebook e twitter della campagna “Tre leggi per la giustizia e i diritti”.
Nel suo inconfondibile stile da menestrello, Celestini racconta le drammatiche condizioni di vita nelle nostre carceri sovraffollate, dove i detenuti hanno a disposizione meno spazio di quello previsto dalle normative europee per i maiali negli allevamenti, e dove spesso “non possono scendere contemporaneamente dai loro letti a castello su quattro livelli, perché tutti in piedi non c’entrerebbero”. Dove oltre il 40 per cento dei reclusi è in attesa di giudizio, e quindi “sconta una pena senza aver ricevuto una condanna”, e un terzo è tossicodipendente e quindi continua ad andare in cerca di droga o, in alternativa, di psicoformaci, perché “la finalità di questa tipologia di carcere è tenere buoni i detenuti e stordirli”.
“Per questo – spiega Celestini – stiamo raccogliendo le firme su tre proposte di legge di iniziativa popolare” per l’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento italiano, il rispetto dei diritti e della legalità nelle carceri attraverso misure come il numero chiuso e l’istituzione del Garante nazionale dei detenuti, e per la modifica della legge sulle droghe responsabile di tanta inutile carcerazione.
“Dateci un mano!”, è l’appello finale di Ascanio Celestini per raggiungere il traguardo delle 50 mila firme.
La campagna “Tre leggi per la giustizia e i diritti” è promossa da un ampio cartello di associazioni e organizzazioni impegnate sul fronte dei diritti umani, tra cui: A Buon diritto, Acat Italia, L’Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Consiglio italiano per i rifugiati – Cir, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere.
Il prossimo 1° giugno il coordinamento nazionale dei garanti dei detenuti organizzerà una raccolta firme dentro e fuori le carceri, mentre l’8 e il 26 giugno sarà possibile firmare le tre proposte di legge in tutte le piazze d’Italia.
Tutte le informazioni sulla campagna, i punti di raccolta firme e le iniziative in programma sono disponibili al sito: www.3leggi.it.
Il link allo spot di Ascanio Celestini: http://www.3leggi.it/?p=694
Ecco lo spot:

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Agenda In Primo Piano

Il 9 maggio si firma per la Campagna sulle 3 leggi nelle Università di tutta Italia

roma8Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe
Il 9 maggio si firma per la Campagna nelle Università di tutta Italia

Bari, Campobasso, Roma, Bologna, Ferrara, Napoli, Milano, Parma, Pescara, Modena, Torino, Trento, Padova, Cassino, Reggio Emilia, Lecce e tante altre città ancora: il 9 maggio 2013, dalle ore 9 alle ore 14, nelle Università di tutta Italia i promotori della Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe raccoglieranno le firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare depositate lo scorso gennaio in Cassazione. Proposte che costituiscono un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità nel nostro sistema penale e penitenziario.

La prima, Introduzione del reato di tortura nel codice penale, vuole sopperire ad una lacuna normativa grave. In Italia manca il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico.
La seconda, Per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri, vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Insieme alla richiesta di istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche proposta l’abrogazione del reato di clandestinità.
Infine la terza proposta, Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto penale, vuole modificare la legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese. Viene superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.

Al sito www.3leggi.it la mappa di tutti luoghi dove sarà possibile sottoscrivere le tre proposte, che sono promosse da: A Buon diritto, Acat Italia, L’Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere. (info@3leggi.it)

Vai all’elenco delle città dove si potrà firmare il 9 maggio:
www.3leggi.it/evento/3-leggi-il-9-maggio-si-firma-davanti-alle-universita-di-tutta-italia/

Vai all’elenco dei Comuni dove è possibile firmare negli orari d’apertura degli uffici:
www.3leggi.it/dove-firmare/

Vai all’elenco dei banchetti dove è possibile firmare:
www.3leggi.it/eventi/mese/

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In Primo Piano Rassegna Stampa

Belpaese

Schermata 2013-04-14 alle 17.25.56La terribile scure che è calata sui tutti i fondi destinati alle iniziative governative nel sociale, sembra aver risparmiato il dipartimento politiche antidroga della Presidenza del consiglio, fino a ieri feudo di Carlo Giovanardi e del suo braccio operativo Giovanni Serpelloni, capo incontrastato della struttura. Fiumi di denaro per pagine web e campagne pubblicitarie decise in totale autonomia «e senza controllo», come dice Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia. Un’inchiesta dell’Agl rivela come la Asl di provenienza di Serpelloni, quella di Verona, che ha il monopolio della gestione dei progetti, abbia visto transitare fra il 2012 e il 2013 oltre 5 milioni di euro. E veronesi sono anche tutti i fornitori del Dipartimento. Quel che si dice aria di casa.

Da Repubblica di Domenica 14 aprile 2013

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I miei articoli In Primo Piano Le droghe

Droghe, la parola alla Corte

Franco Corleone presenta la questione di legitimità costituzionale che sarà presentata in occasione dell’udienza del processo Rototom per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 23 gennaio 2012. Scarica il dossier (dal sito de la Società della Ragione).

cop-costituzionalitaOggi pomeriggio a Udine, si tiene un seminario organizzato dalla Società della Ragione sulla incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, alla vigilia del processo contro Filippo Giunta, creatore del festival Rototom Sunsplash e accusato di agevolazione all’uso di sostanze stupefacenti.
Sono sette anni che questa legge provoca effetti disastrosi sul funzionamento della giustizia e sulla condizione delle carceri, determinando il sovraffollamento che è alla base delle condanne  della Corte di Strasburgo per trattamenti disumani e degradanti.
La proposta di Gianfranco Fini fu presentata nel 2003, ma vide la luce solo nel 2006 grazie a un colpo di mano del sottosegretario Carlo Giovanardi: il disegno fu trasformato in maxi emendamento, inserito nel decreto legge dedicato alle Olimpiadi invernali di Torino.
L’opposizione fu tenace e incalzante, in Parlamento e nel Paese. Fu sconfitta solo per uno stupro istituzionale e per la latitanza del Quirinale.
Sul mensile Fuoriluogo vennero poste le questioni di legittimità costituzionale: per la prima volta il legislatore cancellava la volontà espressa dai cittadini nel referendum del 1993 a favore della depenalizzazione del possesso di sostanze stupefacenti per  uso personale. Furono anche segnalate due altre gravi lacerazioni costituzionali rispetto ai principi del giusto processo e delle competenze regionali.
Alcune Regioni sollevarono la questione di legittimità costituzionale per le norme che ledevano la loro autonomia legislativa e organizzativa. La Regione Emilia-Romagna denunciò l’inserimento strumentale delle misure antidroga nel decreto Olimpiadi, che configurava, già di per sé, “un autonomo vizio di costituzionalità”.
Tale rilievo non si traduceva tuttavia nella specifica denuncia della violazione dell’art. 77 della Costituzione, poiché  all’epoca la giurisprudenza della Corte Costituzionale non si era ancora consolidata nel senso della possibilità di verificare i requisiti di “necessità e urgenza” dei decreti legge anche dopo la loro conversione.
Dopo le pronunce della Corte del 2010 e del 2012, le condizioni sono mutate: le sentenze hanno dettato criteri vincolanti per l’approvazione dei decreti legge, stabilendo in particolare il divieto per il Parlamento di inserire disposizioni estranee all’oggetto e alle finalità del testo originario del decreto di urgenza.
Un gruppo di lavoro, coordinato da Luigi Saraceni, ha messo a punto un documento di analisi legislativa e di ricostruzione storica della vicenda, predisponendo una sorta di modello per sollevare davanti all’Autorità giudiziaria la questione di legittimità costituzionale.
Anche da questo versante “giudiziario”, ci sono dunque tutte le ragioni per riprendere la battaglia per un cambio della politica delle droghe in Italia, mettendo in luce il vizio d’origine di una svolta repressiva che ha prodotto gravi guasti umani.
La predisposizione di questo “schema” intende fornire  agli avvocati impegnati ogni giorno nella difesa di giovani consumatori o tossicodipendenti, uno strumento per fermare la macelleria giudiziaria. E’ auspicabile che la parola passi presto alla Corte Costituzionale. La cancellazione del decreto non produrrebbe un vuoto normativo (tornerebbe infatti in vigore la legge precedente), ma creerebbe le migliori condizioni per una riforma sostanziale della legge.

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comunicati stampa In Primo Piano Le carceri

L’ultima occasione per il Governo

Il Presidente Monti, dopo aver incontrato Marco Pannella, ha dichiarato di avere ricavato elementi per riflettere sul carcere.
Non c’era bisogno di vedere il corpo scarnificato del leader radicale per sapere che cosa fare.
Sessanta giorni fa, un cartello di autorevoli personalità del mondo del volontariato e delle associazioni che si occupano di giustizia e di Garanti, inviarono al Governo una Lettera Aperta, con la richiesta di un decreto legge contro il sovraffollamento, per non fare entrare in carcere i consumatori di sostanze stupefacenti e per fare uscire i tossicodipendenti.
Il silenzio agghiacciante è stato un insulto, prima di tutto contro il Presidente della Repubblica, che invano aveva chiesto misure strutturali per interrompere lo stato di illegalità delle galere italiane. La stessa richiesta accolta con supponenza dal Governo, era stata fatta dalla Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, presieduta dal professor Giostra.
Per denunciare l’ignavia del Governo, ho inviato nei giorni scorsi una lettera al Presidente della Repubblica e perché fossero chiare le responsabilità.
Mi auguro che Monti e la Ministra della Giustizia pro tempore, Severino non pensino di affrontare la tragedia limitandosi a sollecitare l’approvazione della legge sulla messa alla prova, all’esame del Senato.
Sarebbe l’estremo insulto ai detenuti.

Franco Corleone, Garante dei Diritti dei Detenuti del Comune di Firenze

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In Primo Piano Le carceri

Il governo si dimette, sospeso il digiuno, continua la lotta

L’ANNUNCIO DELLE DIMISSIONI DEL GOVERNO MONTI SOSPENDE IL DIGIUNO A OLTRANZA PER UN DECRETO LEGGE CONTRO IL SOVRAFFOLLAMENTO NELLE CARCERI.

CONTINUA LA CAMPAGNA “CARCERE E DEMOCRAZIA” PERCHE’ LA GIUSTIZIA E I DIRITTI UMANI SIANO LA PRIORITA’ DEL NUOVO PARLAMENTO E DEL NUOVO GOVERNO.

Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti a Firenze ha dichiarato:

“La crisi di governo ci priva dell’interlocutore che per altro si era fino a oggi mostrato sordo. La ministra della giustizia Severino e il ministro Riccardi responsabile delle droghe hanno mostrato scarsa se non nulla determinazione nell’affrontare la grave situazioni delle carceri, che versano in uno stato di vera e propria illegalità. Il silenzio del Governo al nostro appello e alle richieste del CSM è stato però in primo luogo un insulto al Presidente Napolitano che più volte aveva denunciato lo stato delle carceri come indegno e disumano e tale da mettere l’Italia ai margini dell’Europa.

Ringrazio tutti coloro che hanno animato la mobilitazione per 50 giorni.

Un saluto particolare ai detenuti di Volterra che hanno partecipato con convinzione al digiuno a staffetta.

L’appuntamento è per domani al Giardino degli incontri del carcere di Sollicciano (Firenze) per rilanciare la mobilitazione in vista delle elezioni”.